Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da qualche anno collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.
E fuori uno! “Chelsea Football Club and Real Madrid have agreed terms for the transfer of Alvaro Morata to Stamford Bridge“: è questo il testo con cui due giorni fa il Chelsea ha ufficializzato il trasferimento alla corte di Antonio Conte di Alvaro Morata. Automatico, dunque, che l’attaccante spagnolo venga depennato dalla lista di nomi stilata da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli per il centravanti da consegnare a mister Vincenzo Montella come ciliegina sulla torta di un mercato decisamente già molto gustoso. Ed in fin dei conti, chi scrive è contento così: già, perchè Alvaro Morata io non lo avrei preso a priori. L’ex juventino si è trasferito a Stamford Brigde per una somma pari ad 80 milioni di base fissa più una serie di bonus che – in caso di realizzazione – farebbero arrivare la cifra poco sotto i 90 milioni di euro. Troppi soldi, a mio parere, per uno che non è propriamente un centravanti e che, peraltro, nel post finale di Champions a Cardiff aveva con freddezza rifiutato le avances rossonere: “Di nuovo in Italia? Sicuramente no, vorrei continuare qua. Il Milan su di me? Non so niente“. Buon per te, Alvaro, noi non ci strapperemo i capelli.
Mattia De Sciglio, che peccato! Lo avevo scritto in un editoriale di qualche mese fa: il modo in cui il Milan ed il terzino si sono detti addio fa trapelare in me una certa vena di tristezza. Avevo sperato con tutto me stesso che il prodotto del vivaio rossonero potesse diventare, oltre che un grande terzino, una bandiera del club rossonero. Invece così non è stato: a parte le prime buone stagioni, infatti, col passare del tempo le sue prestazioni hanno inesorabilmente disegnato una parabola discendente. Per quale motivo? Difficile dirlo, ma di certo è un pò a causa di un’incapacità caratteriale del ragazzo di sopportare la pressione di indossare la casacca rossonera – troppo affrettati i paragoni con Maldini – ed un pò perchè dalle parti di San Siro, forse spesso esagerando, non gli hanno praticamente mai perdonato niente. Del resto, si era ormai capito che il rapporto tra le parti era arrivato ai titoli di coda ed a questo punto è stato bravo il Milan a cederlo adesso, incassando così 12 milioni, piuttosto che perderlo a zero il prossimo anno. Perchè proprio alla Juve? Ci sarebbe andato comunque tra dodici mesi, almeno così i bianconeri ci hanno ben pagati…
Cassano, ma stiamo scherzando? L’ultimo colpo di scena messo in atto dal “talento” barese è stato francamente mortificante per la dignità di un (ex?) calciatore che ormai riesce a far parlare di sè solo per ciò che combina fuori dal campo. Una settimana dopo il suo ingaggio da parte del Verona, l’ex Fantantonio aveva infatti annunciato la volontà di ritirarsi dal calcio “per nostalgia di casa” (manco fosse andato a giocare in Cina), salvo poi tornare sui suoi passi ed annunciare la permanenza in gialloblù. Indipendentemente dal dietrofront, dov’è la riconoscenza verso la squadra che ha deciso di puntare su di te dopo anni da “fuorirosa” alla Sampdoria? E soprattutto, se dopo una settimana è già accaduto questo, cosa ancora dovranno aspettarsi tifosi e dirigenza scaligera nel prosieguo della stagione?
Twitter: @Juan__DAv
This post was last modified on 20 Luglio 2017 - 18:20