Il ds rossonero Massimiliano Mirabelli è stato intervistato in esclusiva dal Corriere dello Sport, partendo subito dalle sensazioni che prova dopo i primi cento giorni di proprietà cinese: “Lavoro per il Milan da 100 giorni e ancora non mi sono reso conto a pieno di ciò che è successo, ma sono arrivato qui al termine di un percorso lungo come quello di uno studente delle elementari. Re del mercato? La definizione ‘re del mercato’ non mi piace perché non ho fatto tutto da solo. E poi non abbiamo ancora completato l’opera, siamo ancora un cantiere aperto che non chiuderà neppure il 1 settembre perché a quel punto dobbiamo Montella. Lui è un grande allenatore ma non è un mago e non ha la bacchetta magica. Avrà bisogno dell’appoggio della società e lo avrà. La nostra squadra è giovane e crescerà nel tempo grazie anche a due chiocce come Bonucci e Biglia. Milan da scudetto? Sta nascendo un Milan che deve far appassionare la sua gente, un Milan che sta risvegliando l’entusiasmo del popolo rossonero. Champions e Scudetto ora lasciamoli da parte”.
Mirabelli poi ha parlato anche del nuovo attaccante che potrà essere la ‘ciliegina sulla torta‘: “Di ciliegine ne abbiamo messe già abbastanza. E’ vero che cerchiamo un attaccante, ma non abbiamo fretta e prenderemo quello più giusto per noi. Borussia e Torino indispettiti? Ci siamo limitati, con massimo rispetto delle norme, a manifestare il nostro interesse ai loro club per un tesserato. Senza avvalerci di nessun intermediario, non vedo la mancanza di rispetto. Belotti? I grandi giocatori ci piacciono e lui è uno di questi. Per noi la valutazione di 100 milioni è alta, la nostra valutazione per Belotti è la più alta che il Milan nella sua storia ha dato a un calciatore. Kalinic? Da voi giornalisti forse Kalinic è considerato una seconda scelta. Noi non abbiamo prime, seconde o terze scelte. Anche Kalinic come Belotti per noi è un grande giocatore.”
Poi il ds rossonero ha parlato anche di Renato Sanches che nelle ultime ore sembra essere molto vicino al Milan: “Lo conosco bene dai tempi del Benfica. E’ un ottimo giocatore e con il Bayern i rapporti sono ottimi. Siamo una fase di valutazione su ciò che dobbiamo fare, ma non escludo che questa sia un’operazione che possiamo pensare di fare”.
Mirabelli poi ha parlato anche del rinnovo di Donnarumma svelando anche un retroscena: “Abbiamo lavorato tanto sul ragazzo e sulla famiglia. Loro non hanno mai avuto dubbi sulla scelta: non volevano lasciare il Milan. Ci siamo scontrati con uno degli agenti più forti e importanti al mondo, ma abbiamo fatto restare Donnarumma alle nostre condizioni. Clausola da 70 milioni? Il tema della clausola per noi è irrilevante, ciò che conta davvero è che Donnarumma sia il portiere del Milan. Tanti hanno avuto approcci con il suo agente ma noi non abbiamo mai preso in considerazione l’intenzione di cederlo”.
Su Bonucci: “E’ stata un occasione di mercato. Con Lucci parlavamo di Bertolacci e mi è stato fatto presente che Bonucci poteva cambiare squadra. Mi si è accesa subito una lampadina. All’inizio mi è sembrata una provocazione, una cosa irraggiungibile e l’ho accennato solo a Montella e non a Fassone. Siccome anche Montella insisteva su questa possibilità, abbiamo provato tutti insieme a verificarla e a chiudere il prima possibile l’affare. Gli ho chiesto perché voleva il Milan e lui mi ha risposto che se doveva cambiare squadra, voleva continuare ad essere protagonista. E dalle operazioni di mercato concluse aveva capito che con il Milan avrebbe potuto esserlo. Aggiungo una cosa: Leo (Bonucci), non è il solo giocatore importante che è affascinato dal nostro progetto”.