Questa sera, dopo 1234 giorni, il Milan torna a disputare una sfida valida per una competizione internazionale. A tal proposito, l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che ha evidenziato come il Diavolo abbia esordito in Coppa dei Campioni il primo novembre 1955 e, per disputare le più importanti competizioni continentali, abbia percorso un totale di 384.340 chilometri, ha fatto un excursus sulle dieci partite più emozionanti dei rossoneri in Europa.
Nella fattispecie, la narrazione della rosea inizia con la notte di Belgrado del 1988. Dopo l’uno a uno maturato a San Siro, sul campo della Stella Rossa, gli uomini di Sacchi si trovano in svantaggio a seguito di un gol di Savicevic, prima che il direttore di gara sospenda l’incontro per nebbia. Il giorno successivo, si rigioca: al momentaneo vantaggio di Van Basten, risponde Stojkovic, mentre Donadoni. Ai rigori, tuttavia, si impone il Milan, a cui, nei tempi regolamentari, non era stato concesso un gol più che regolare.
Altra gara indimenticabile, per i supporters del Diavolo, è la sfida del 12 marzo 1969, valida per il ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni, contro il Celtic. Dopo lo zero a zero interno, a Celtic Park, gli uomini di Nereo Rocco passano in vantaggio, dopo 12′, con Prati. I padroni di casa reagiscono, fanno il possibile per ribaltare le sorti dell’incontro, ma i rossoneri si difendono al meglio, Anquilletti annulla Best e Cudicini sale in cattedra: il Diavolo è in semifinale, dove eliminerà lo United, prima di vincere la coppa contro l’Ajax.
A proposito di finali, arriviamo al 24 maggio 1989, quando il Milan tornò sul tetto d’Europa, a vent’anni dall’ultima volta, superando lo Steaua Bucarest per quattro a zero. Mattatori di quella serata, caratterizzata da un dominio rossonero, furono Van Basten e Gullit, autori di una doppietta.
Nell’edizione 1988/1989 della Coppa dei Campioni, tra l’altro, il Milan schiantò il Real Madrid con il punteggio di cinque a zero. Decisivi, ai fini del risultato finale, furono i gol di Ancelotti, Rijkaard, Gullit, Van Basten e Donadoni, che permisero alla compagine allenata di Arrigo Sacchi di raggiungere la finale, contro il già citato Steaua Bucarest.
Dal trionfo di Barcellona ’89, passiamo ora alla paura di Eindhoven 2005. Dopo il successo interno, caratterizzato dai gol di Shevchenko e Tomasson, al Philips Stadion, dopo 65′, gli uomini di Carlo Ancelotti si trovano sotto per due a zero. Sarà poi un colpo di testa di Ambrosini, al 91′, a rendere vano il tre a uno finale di Cocu e a portare il Milan in finale di Champions, dove si consumerà quella che è ricordata come la tragedia per eccellenza. A Istanbul, dopo un primo tempo concluso sul punteggio di tre a zero, a seguito della rete di Maldini e della doppietta di Crespo, il Milan si farà infatti raggiungere dal Liverpool nella ripresa, prima di sprecare numerose palle gol e di perdere la finale ai calci di rigore.
A proposito di emozioni, per il Milan, altre gare da urlo sono rappresentate dalle battute conclusive della Champions League 2002/2003. Dopo un doppio confronto con l’Inter, vinto in virtù dei gol segnati in trasferta, grazie a un acuto di Shevchenko e a una grande parata di Abbiati su Kallon, nella finale di Manchester, contro la Juventus, il Diavolo si impose ai calci di rigore, per tre a due. Eroi della serata furono Andriy Shevchenko, che siglò il penalty della vittoria, e Nelson Dida, che neutralizzò ben tre rigori.
Il primo trionfo rossonero in Coppa dei Campioni, invece, è datato 22 maggio 1963: a Londra, una doppietta di Altafini stese il Benfica, che si era momentaneamente portato in vantaggio grazie a una rete di Eusebio. Il tutto mentre Cesare Maldini, quarant’anni prima del figlio Paolo, alza la coppa e piange di gioia.
Un’altra grande soddisfazione, per il popolo rossonero, è la Champions League del 1994. Nella finale di Atene, privi di Tassotti e Costacurta, gli uomini di Fabio Capello superarono il Barcellona di Crujiff, che prima del fischio d’inizio si fece fotografare con il trofeo, con il punteggio di quattro a zero (doppietta di Massaro e gol di Savicevic e Desailly).
Completa il quadro l’esordio europeo del Milan di Berlusconi. Era il 16 settembre 1987. In occasione dell’andata dei trentaduesimi di finale di Coppa Uefa, i rossoneri, che durante la notte precedente la sfida non riuscirono a dormire in quanto disturbati dai tifosi locali, fecero visita allo Sporting Gijón, perdendo uno a zero. Prima di quest’ultima gara, tra l’altro, i supporters del Diavolo ebbero a che dire con i poliziotti, tanto che, per calmare le acque, fu necessario l’intervento di Silvio Berlusconi. In ogni caso, al ritorno, il Milan si impose per tre a zero, vanificando la sconfitta dell’andata e staccando il pass per il turno successivo.