Soldi, tanti soldi. Sono quelli immessi in questa sessione di mercato dal Milan, alla ricerca di un nuovo volto ed una nuova identità a livello sportivo. Dopo anni di delusioni e derisioni il Diavolo è pronto a far nuovamente paura. Grazie, soprattutto, al nuovo management cinese, diretto dagli uomini in pectore Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. Una coppia esplosiva, capace di dare una scossa incredibile a tutto l’ambiente.
Molte, moltissime difficoltà c’erano, ci sono e ci saranno. Sarebbe decisamente utopistico auspicare il contrario. L’azzeramento praticamente totale, sotto il profilo tecnico-societario, subito dal Milan negli ultimi anni della Presidenza Berlusconi era sotto gli occhi di tutti. Cosí, Marco&Max hanno scelto di ripartire dalle basi, salvando e proteggendo con unghie e denti gli unici due patrimoni lasciati dalla vecchia società: Casa Milan, divenuta cuore ed anima del nuovo corso milanista, ed il settore giovanile.
“Vorrei un Milan vincente, giovane ed italiano”. Una frase uscita spesso dalla bocca dell’ex presidente Berlusconi che per anni ha fatto storcere il naso dalle parti di San Siro. Anche perchè, di fatto, l’unico giovane italiano di un certo livello preso nella coda dell’era berlusconiana è stato Bonaventura, mentre forse troppo in fretta si preferì lasciar andare i vari Cristante e Petagna, protagonisti nell’EuroAtalanta 2016/2017, per sostituirli con giocatori di poi qualità non molto superiore.
Adesso, paradossalmente nemmeno sei mesi dopo l’addio dell’imprenditore milanese, il tanto auspicato sogno del Cavaliere potrebbe prendere forma: pur operando grossi investimenti, infatti, la nuova proprietà non ha assolutamente intenzione di disperdere i luccicanti prodotti del settore giovanile. Da Donnarumma, il cui rinnovo è stato un grossissimo sacrificio economico per il club, a Locatelli, il cui interessamento juventino è stato prontamente respinto, passando per Calabria e Cutrone, l’ultimo in ordine di tempo ad esplodere e subito blindato.
Un Milan, dunque, stile Barça. Pronto a tornare grande grazie a corposi investimenti, rimpolpando la propria rosa con giocatori esperti ed affermati, senza però dimenticare i propri giovani tesori. Che, peraltro, avranno anche la guida di Gennaro Gattuso, nuovo tecnico della Primavera, milanista fino al midollo. Subito contattato dalla nuova società per svolgere tale delicato ruolo, insegnando ai ragazzi cosa vuol dire giocare con la maglia rossonera. Per rendere il settore giovanile una vera fucina di talenti. Perchè, per tornare grandi, serve anche l’apporto di chi, il Milan, lo indossa sin da bambino; di chi, in sintesi, viene fuori dalla cantera.
This post was last modified on 24 Luglio 2017 - 17:16