Marco Amelia, ex portiere di Milan e Nazionale, ha raccontato ai microfoni di gianlucadimarzio.com il 9 luglio di 11 anni fa, quando l’Italia saliva sul tetto del mondo:
“Dopo la vittoria sulla Germania c’era un grande entusiasmo nel gruppo. La concentrazione era massima perché sapevamo di essere ad un passo dal traguardo, ma soprattutto di aver battuto i padroni di casa, rappresentava una prova di forza importante in vista della finale di Berlino. Fare paragoni non è mai facile, però devo essere sincero: in quel gruppo c’è ancora oggi un grande senso di appartenenza e di unione, anche a distanza di 11 anni. Era un gruppo compatto formato da giocatori, staff tecnico, dirigenziale, medico e tutti coloro che facevano parte della spedizione azzurra in Germania, comprese le nostre famiglie che erano al seguito. Si viveva la vigilia della partita con grande serenità, sapevamo di essere forti nonostante fossimo consapevoli di incontrare una nazionale altrettanto importante. Ecco, forse si è dormito poco la sera prima della gara, si sentiva l’importanza della sfida con la Francia, è normale. E nella classica merenda pre-partita non volava una mosca. Ma è giusto anche ribadire che il gruppo in Germania ha sempre mostrato grande serenità. Basta leggere i 23 nomi di quella squadra per capire quanta personalità ed esperienza ci fossero. Molti giocatori caricavano il gruppo, anche quelli più giovani come me e De Rossi davano il loro contributo. Lippi ci ha fatto sentire tutti parte in causa, per questo non esistevano titolari e riserve, tutti eravamo utili per arrivare al risultato finale. Spesso ci caricavamo a vicenda, però è naturale che quando parlavano elementi come Cannavaro e Gattuso, l’adrenalina saliva molto in fretta perché sapevano sempre cosa dire e come dirlo al momento giusto. Il CT ha sempre trasmesso grande serenità al gruppo, anche prima della finale aveva grande fiducia in quella squadra, l’aveva scelta lui, ci ha solo detto di andare a prenderci ciò che ci meritavamo. E noi l’abbiamo fatto, tutti insieme. Con quella vittoria abbiamo scritto una pagina importante nella storia del calcio mondiale, qualcosa che rimarrà per sempre. Il fatto che gli italiani ancora oggi ci ringraziano per quella vittoria è la prova che abbiamo compiuto un’impresa straordinaria. La cosa più bella sicuramente è stata arrivare a Roma, trovare un oceano di gente per le strade ad esultare insieme a noi. La festa del Circo Massimo è stata indimenticabile”.
This post was last modified on 9 Luglio 2017 - 16:15