L’idillio tra Kalinic e la Fiorentina è, ormai, finito. A certificare la rottura vi sono le parole dello stesso attaccante croato che, qualche settimana fa, ha fatto sapere pubblicamente (con tanto di apprezzamenti per la sua franchezza) di ritenere conclusa la sua esperienza viola e di volere solo il Milan. Da allora, è iniziato un continuo avanti-indietro tra Moena (sede del ritiro della Fiorentina) e la Croazia, ufficialmente per problemi familiari e un presunto svaligiamento in casa, ma, in realtà – come a tutti noto – per consentire il raggiungimento di un accordo con il club rossonero.
L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione, individuando nella giornata di oggi un momento cruciale per la trattativa, essendo fissato un incontro a Milano tra Ramadani (mediatore dell’affare) e le squadre coinvolte, al fine di raggiungere un’intesa definitiva. L’impresa non pare di quelle proibitive, posto che la distanza tra domanda e offerta è, ormai, di soli 3 milioni. Gap, quest’ultimo, che il Milan potrebbe facilmente colmare aggiungendo dei bonus legati ai risultati o alle prestazioni della punta di Salona, ovvero inserendo nella trattativa il cartellino di Paletta o il prestito di Niang.
Radiomercato riferisce, dunque, di un’imminente chiusura dell’affare, ma l’a.d. milanista Fassone stempera i toni e si rifiuta di nominare esplicitamente Kalinic, onde evitare un “incidente diplomatico” (come accaduto con il Torino). La calma predicata dal plenipotenziario rossonero si giustifica, peraltro, con l’esigenza per il club di via Aldo Rossi di liberare il reparto offensivo dall’ingombrante presenza di Carlos Bacca. Il centravanti colombiano ha, infatti, trovato l’intesa con l’Olympique Marsiglia, che, però, sarebbe disposta a prenderlo solo il prestito, mentre il Milan vorrebbe monetizzare la sua cessione. Da escludere, infine, la pista che porta alla Lazio, ad oggi, solo un’alternativa poco concreta.