Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Leonardo Bonucci ha parlato del nuovo Milan e del passato bianconero. Le dichiarazioni:
“Nesta è stato il mio idolo quando sono diventato calciatore”.
“Per suonare bene, suona bene. Speriamo, io mi metterò a disposizione di chi c’era già, e loro mi spiegheranno com’è il mondo Milan, che è molto diverso da quello Juve”.
“Vedo che al Milan c’è tanto entusiasmo e propensione al sacrificio. Ecco, il segreto sta nella fame del gruppo. Questo club deve cancellare momenti non proprio esaltanti, come quelli delle ultime stagioni, con un’annata di grande spessore. Ora occorre trovare le chiavi giuste per amalgamare la squadra”.
“La vita è fatta di cicli che si aprono e chiudono, e quando fai parte di un gruppo per sette anni speri di lasciare qualcosa di bello. Diciamo che nell’ultima parte della stagione il legame si è affievolito da entrambe le sponde e abbiamo deciso in accordo di allontanarci. Negli ultimi mesi si è sgretolato qualcosa. E cambiare è stata la conseguenza. Per dare il 100% io devo sentirmi importante,cosa che ormai succedeva a fasi alterne. E questo non mi andava. Anche i matrimoni più belli a volte finiscono. La premessa è che alla Juve ho dato tanto e dalla Juve ho ricevuto tanto. Per me non è stata una scelta facile perché sette anni sono difficili da chiudere e da dimenticare. Ma il rapporto era arrivato alla conclusione, da parte di entrambi non c’era più voglia di continuare insieme.Però devo dire che per come è finita, ne siamo usciti tutti bene: io, la Juve e il Milan”.
“Con i compagni ci sono stati momenti nei quali abbiamo parlato e affrontato problematiche.Ognuno ha il proprio carattere,ma con loro ho sempre avuto grande rapporto. Nello spogliatoio non è successo nulla di quanto è stato detto”.
“Con lui ho avuto un rapporto alla luce del sole, ho giocato tanto e se è successo è perché sono stato considerato importante. Avere discussioni durante gli anni è normale, e io sono uno diretto che dice sempre la verità. Ma con lui non ho avuto alcun tipo di problema. Poi, è ovvio che alcune situazioni portano delle conseguenze e ognuno si prende le proprie responsabilità”.
“Pare che sia stata la cosa più eclatante,ma in realtà è solo la goccia finale. Già prima c’erano state altre situazioni. Poi, comunque, la cosa si era ricomposta”.
“Per quello che ho dato alla Juve, non mi sento né un traditore né un mercenario. Se dovessero fischiarmi devono sapere che, così come gli insulti che ricevevo in bianconero mi caricavano, sarà così anche nelcaso mi fischiassero allo Stadium”.
“Resteranno così come sono, liberi… Il più grande è un tifoso del Toro belloconvinto, non gli si può togliere nulla di granata dalla cameretta, ma magari nel trasloco a Milano cambia fede”.
This post was last modified on 22 Luglio 2017 - 10:50