Il cantiere è aperto e i lavori son in corso. Vincere senza prendere gol era l’obiettivo minimo, centrato con qualche piccola ansia, inevitabile visto il periodo dell’anno, contro una squadra di brevilinei, ben organizzata.
I rumeni allenati da Mangia si sono mossi assieme, linee corte, alte fin quando la condizione ha retto anche per loro. Il Milan è parso evidentemente imballato, forse con idee ancore troppo confuse dal punto di vista tattico. Comprensibile dopo così poche settimane di ritiro e i tanti nomi nuovi da gestire.
Tra i migliori il giovane Cutrone. Movimenti da nove vero, aggressività, corsa e un palo preso nel primo tempo. Il ragazzo si farà, probabilmente altrove quest’anno, ma si farà. Fiuto da bomber e determinazione da professionista. Al contrario pesanti sono sembrati Niang e sopratutto André Silva, subentrato nel secondo tempo. Il portoghese ha dato l’idea di non essere ancora lucido. Tante scelte sbagliate, qualche sportellata e poco altro.
Giovedì a San Siro davanti ad oltre 50.000 rossoneri, la prestazione dovrà già essere differente. Centrare la qualificazione come trampolino verso gli ultimi decisivi acquisti che indirizzino definitivamente la stagione. Abbiamo fatto 30, facciamo 31.
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