11 cose da sapere su Leo Bonucci: l’intervista

Intervistato da acmilan.com, Leonardo Bonucci svela 11 curiosità che lo riguardano:

Ti aspettavi questo entusiasmo dei tifosi nei tuoi confronti?

“E’ stato veramente e bello arrivare ed essere ricevuto con questo entusiasmo da parte dei tifosi. Si sente che c’è voglia di invertire la rotta dopo gli ultimi anni. Lo merita la storia di questa squadra e di questa maglia”.

Hai sempre giocato da difensore? 

“Ho cominciato a fare il difensore a 16 anni. Prima facevo il centrocampista davanti alla difesa. Ho giocato qualche partita da prima punta. Poi l’anno della Beretti con la Viterbese, l’allenatore Carlo Perrone mi disse che se volevo diventare qualcuno nel mondo del calcio dovevo fare il difensore centrale. Io ero il capitano e ho dovuto accettare anche se non ero convintissimo. Poi però aveva ragione lui visto quello che è stato”. 

Chi era il tuo idolo da ragazzo?

“Il mio idolo da ragazzino era Del Piero. Ero sempre attratto dal fare gol e fare l’assist. Mi ha sempre colpito il suo modo di giocare. Ho avuto la fortuna di giocarsi assieme”. 

A chi ti ispiravi tra i difensori?

“Guardavo tanto Alessandro Nesta. Perché è stato un esempio, un maestro di questo nuovo modo di difendere e di giocare la palla: era sempre puntuale, elegante, deciso. Lui per me è stato un punto di riferimento. Sono stato fortunato ad incontrarlo e fu la prima volta nella mia vita in cui mi emozionai a chiedere la maglia ad un campione come lui”. 

Oltre a Nesta, nella storia del Milan chi ricordi di più?

“Nella storia del Milan di idoli ce ne possono essere tanti: Maldini, Baresi, Costacurta, Kakà, Sheva. Quando sono entrato nel museo è stato veramente emozionante vedere i campioni che hanno vestito questa maglia e quello che hanno scritto per questa società”.

Chi è l’avversario più forte che hai affrontato?

“Cristiano Ronaldo. Ha tutte le qualità che servono per essere un campione, il migliore di tutti”. 

Chi è stato il compagno di squadra più forte con cui hai giocato?

“Pirlo. Gli davi la palla e l’avevi messa in banca. Dava tranquillità, sicurezza, esperienza: un campione umile da cui ho imparato tanto, soprattuto nei modi di gestire la pressione delle partite, dell’esterno, degli avversari”. 

Hai degli hobby fuori dal campo?

“Non ho grandissimi hobby, anche perché sono uno che si butta nella professione al 100%. Fi tempo libero ne ho veramente poco. Al momento lo deicidio alla famiglia, a mia moglie e ai miei figli”.

Hai preparato delle maglie del Milan per i tuoi bambini?

“Le prepareremo. Vedremo se quello grande riusciamo a fargli cambiare idea. Per il momento sono uno granata e l’altro juventino. Vediamo cosa si riesce a fare (ride rdr)“.

A cosa ti fa pensare la parola Milan?

“Quando parli di Milan, parli di tradizione, di storia, di vittorie importanti. Una società con 7 Coppe dei Campioni non le ha per caso. Quindi vuol dire che ci sono la tradizione e la mentalità giusta per vincere. Adesso è compito nostro riportare il Milan dove merita”. 

Il giorno del tuo primo compleanno si giocava Napoli-Milan 2-3. Lo sapevi?

“Non lo sapevo. Quindi abbiamo una data in comune importante. Molto bene (ride ndr)“.

fonte: acmilan.com

 

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