Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da qualche anno collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.
Premessa: nonostante sia l’argomento ad oggi più dibattuto nel mondo rossonero, non tornerò sulla vicenda del rinnovo di Gigio Donnarumma, limitandomi a ribadire quanto espresso su queste colonne esattamente una settimana fa: le parti, Gigio in primis, usino il buon senso e tutto si risolverà nel migliore dei modi, per il Milan e per il ragazzo. Piuttosto, la settimana che sta volgendo al termine ha visto ufficializzare tre operazioni importantissime per il futuro prossimo del club rossonero, due delle quali nella frenetica giornata di martedì: nella tarda mattinata è stato formalizzato il primo acquisto dell’era cinese, Mateo Musacchio, mentre tre ore dopo c’è stata la firma di Vincenzo Montella sul rinnovo di contratto fino al 2019. L’altroieri, invece, Franck Kessie ha messo nero su bianco il suo trasferimento in rossonero, arrivato al termine di due giorni di futili polemiche sulla presunta età del centrocampista ivoriano.
Dei due calciatori acquistati è stato detto quasi tutto: Musacchio rappresenta, con la sua esperienza internazionale, il partner perfetto con cui far crescere Alessio Romagnoli, il vero fenomeno della retroguardia rossonera, mentre Kessie esemplifica quel giocatore dinamico tutta corsa e fisicità che in un centrocampo quantomeno flemmatico come quello attuale serve come il pane e che nella rosa del Milan manca dai tempi di Rino Gattuso. Ma il vero colpaccio è stato proprio il rinnovo di Vincenzo Montella: l’Aeroplanino è il primo tecnico del post-Allegri capace di restare in panchina per più di una stagione, sintomo che il concetto di continuità è basilare per ripartire nuovamente verso i vertici del calcio italiano e mondiale. Chi scrive si sente di fare i complimenti a Fassone e Mirabelli soprattutto per l’aspetto comunicativo con cui hanno gestito il prolungamento del tecnico campano: la firma avvenuta in diretta sul profilo Facebook del club – davanti ai 25 milioni di followers rossoneri sparsi in tutto il Mondo – testimonia di come finalmente il tifoso del Diavolo, troppo spesso bistrattato negli ultimi anni, torna al centro dell’attenzione dalle parti di Via Aldo Rossi. Il tutto mentre ci proiettiamo ad una settimana, la prossima, se possibile ancora più frenetica dal punto di vista del mercato, perchè, oltre alla chiusura della trattativa per Ricardo Rodriguez, inizieranno gli affondi veri e propri per il top player d’attacco che Mirabelli vuole consegnare a Montella: Morata è sempre in pole position, tallonato da Belotti.
Detto questo, un altro fronte importantissimo su cui la nuova dirigenza del Milan sarà chiamata ad un lavoro importante è quello delle cessioni: la rosa attuale del Milan è obiettivamente esorbitante dal punto di vista numerico e limitata nelle riserve da quello tecnico. Molti giocatori hanno dimostrato di non essere all’altezza di vestire la maglia rossonera, mentre altri hanno bisogno di andare a giocare altrove per proseguire il loro percorso di crescita (Calabria e Locatelli). Includendo quelli in prestito che faranno ritorno ai club di proprietà (Pasalic, Mati Fernandez. Ocampos e Deulofeu) sono circa una ventina i papabili partenti. Per alcuni si andrà soltanto al risparmio d’ingaggio (Honda, Poli, Vangioni), ma ce ne sono alcuni da cui Mirabelli dovrà essere bravo ad ottenere un buon gruzzolo economico e ci riferiamo prevalentemente a Gustavo Gomez, De Sciglio, Bertolacci, Sosa, Niang e Bacca. Il compito non è agevole, ma anche attraverso buone cessioni si potrà ricostruire un grande Milan.
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