LA COPPIA
Il Milan è tornato. O meglio: sta tornando. Sulla carta (per ora), ma è già qualcosa. Ci sono gli acquisti, esiste un progetto: c’è un piano. Gli artefici? Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. Esatto. I due ex inter su cui tanti erano scettici. Il nuovo Milan sarà plasmato da loro. I cinesi, del resto, hanno assunto una posizione abbastanza chiara: mettere i soldi e addentrarsi saltuariamente nei temi più tecnici. Il mercato è stato totalmente delegato al suddetto duo, che gode dunque di un’autonomia piuttosto pratica. Nonché estremamente funzionale al sistema squadra. Situazione antitetica al “regime” Berlusconi, quando Il Cavaliere imponeva sentenze di campo: oggi al Milan non esistono influenze presidenziali.
MONTELLA: TO BE CONTINUED
Indubbiamente fondamentale, in un tale processo, la continuità a livello di gestione tecnica: la conferma di Montella. Gli acquisti saranno tanti, probabilmente più copiosi degli ultimi anni. Eppure quella dell’estate 2017 non è una rivoluzione: perché esiste un sistema tattico/tecnico con qualche (raro) tassello di riferimento su cui plasmare i nuovo innesti. Quello fondato quest’anno da Montella, appunto.
PROGETTO VERO
Tre acquisti già ufficiali e tanti nomi sul taccuino: Fassone e Mirabelli seguono un progetto (finalmente). Concordato con i vertici cinesi e condiviso con Montella. Un piano evidente: giovani forti e pronti, con un alto potenziale. Poche scommesse. Una punta di diamante: il bomber di razza, un nove internazionale. Ciò che ancora, evidentemente, manca.
“TORNEREMO AL VERTICE”
A stupire, in questi primi mesi, sono il pragmatismo e la modernità di gestione: una chiarezza generale nell’approcciarsi al mercato e alla comunicazione difficilmente riscontrabile nell’ultimo capitolo dell’era Berlusconi-Galliani. Un mix di trasparenza e progettualità che mira a restituire al Milan quella credibilità globale drasticamente scemata. E (per ora) il Milan cinese dei due ex Inter ci sta riuscendo. “Torneremo al vertice”. Parola di Yonghong-Li. Possiamo crederci.