Un mese e mezzo. Questo è il tempo passato da quando la nuova società ha chiuso l’acquisizione della proprietà rossonera e a Casa Milan si sono insediati nuovi inquilini. Oltre ai cinesi che hanno rilevato le quote della società, quindi, c’è una nuova dirigenza a cui è stato dato il compito di riportare il Milan ad essere protagonista in Italia, in Europa e nel Mondo. Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli sono le due nuove figure dello staff dirigenziale milanista e i grossi cambiamenti, almeno nel modo di operare, si sono visti e si stanno vedendo da subito. Il Milan è letteralmente scatenato sul mercato e, a inizio giugno, ha già chiuso alcune operazioni di mercato, altre invece sono vicine alla chiusura. Tanta roba insomma, soprattutto per chi come i tifosi rossoneri non era più abituato a tanto movimento sul mercato.
Tutto questo movimento è motivato da un unico grande obiettivo che l’ad Marco Fassone ha subito palesato fin dai primi giorni da dirigente rossonero: terminare il prossimo campionato tra le prime quattro, il che vorrebbe dire centrare la qualificazione alla Champions League del 2018/2019. Un obiettivo chiaro e preciso che non può sfuggire al nuovo Milan se si vuole tornare davvero grandi e sui palcoscenici che contano. La Champions è il palcoscenico naturale del Diavolo e manca da troppo tempo ormai. La nuova società, inoltre, ha assolutamente bisogno dei capitali che può portare una qualificazione ai gironi della coppa più importante a livello continentale. Al momento dell’insediamento della nuova società, però, c’era un obiettivo minimo da raggiungere che era la qualificazione all’Europa League.
Fassone fissò la qualificazione in Europa League come primo step per una crescita di squadra e un ritorno ad una competizione europea, benché meno importante. Vincenzo Montella è riuscito nell’obiettivo di centrare il sesto posto e, quindi, di qualificare il Milan ai preliminari di Europa League. Il 27 luglio comincerà la nuova stagione ufficiale rossonera con la prima delle quattro partite che, si spera, porteranno i rossoneri direttamente alla fase a gironi della competizione europea. L’obiettivo, di cui ancora non si è parlato per scaramanzia o perché è troppo prematuro, potrebbe essere anche quello di tornare in Champions, grazie alla conquista dell’Europa League e riempire la prestigiosa bacheca rossonera dell’unico trofeo che ancora manca.