Gli amici di Galliani e la macchina del fango, ma i milanisti (quelli veri) possono stare sereni

Negli ultimi mesi, soprattutto da settembre in poi, sul conto del Milan se ne sono sentite di tutti i colori. Prima si rideva e si scherzava sull’esistenza dei cinesi e molti erano pronti a scommettere che in realtà non c’era nessun vero compratore. Poi si sono scatenati sui vari rinvii e sulla mancata serietà della nuova società, poi si è passati a denigrare la nuova dirigenza, accusando Fassone e Mirabelli di non essere all’altezza. La loro colpa? Essere passati da una sponda all’altra del Naviglio e quindi essere in qualche modo legati ai colori nearazzurri. Ora, che la nuova società sta facendo cose che la vecchia non faceva da tempo, ci si attacca a tutto. I soldi si buttano, quel giocatore costa troppo, quello è uno scarto e quell’altro è troppo vecchio. Insomma, c’è tanto materiale su cui ridere e ridere di gusto e la macchina del fango è in azione da un po’.

Qualcuno riesce addirittura ad accusare la nuova società di poca apertura verso Raiola, rea, a dir loro, di non scendere a compromessi con il procuratore che dalla vecchia società era trattato con i guanti ed aveva trovato stabilmente terreno fertile nei pressi di Casa Milan. Il tifoso rossonero, però, è abbastanza intelligente e, per la stragrande maggioranza, non si lascia ingannare da gente che era legata con un filo diretto alla vecchia società ed ora ha come unico obiettivo quello di denigrare a prescindere il lavoro di Fassone e Mirabelli. Il dubbio che mi assale però resta solo uno: come si fa anche solo a dubitare sul lavoro della nuova dirigenza? Il duo ex interista, infatti, sta lavorando in maniera impeccabile sia dal punto di vista della comunicazione che da quello sportivo e manageriale. Tre acquisti già ufficializzati, per altri due manca sola la firma e tanto movimento e lavoro che è impossibile da non notare ed apprezzare.

Non sappiamo se il Milan tornerà grande fin da subito e non possiamo nemmeno mettere la mano sul fuoco sulla bontà dei nuovi proprietari, ma al momento al milanista medio poco deve importare da chi e da dove arrivano i soldi. A noi interessa che i soldi ci siano e che vengano spesi. A noi interessa tornare a sognare, tornare ad essere competitivi, tornare a fare la voce grossa sul mercato prima e sul campo poi e tornare ad avere appeal per calciatori che un anno fa, forse, difficilmente avrebbero accettato la proposta del Milan. Kondogbia due estati fa è stato inseguito a lungo da Galliani, così come Jackson Martinez, ma poi sono bastate due chiamate da società come Inter ed Atletico Madrid per far prendere loro altre strade. Adesso, anche da questo punto di vista le cose sono cambiate. Kessié era da tempo nel mirino della Roma e ha scelto il Milan. Conti, voluto fortemente anche dall’Inter, vuole solo il Diavolo. Biglia e Ricardo Rodriguez sono stati nel mirino di tantissimi club, ma non ci hanno minimamente pensato a scegliere il Milan.

Tutti segnali che il vento sta cambiando, eppure c’è chi ancora si ostina a non ammetterlo, anzi. C’è chi parla di una società debole, che non ha appeal, che incassa no e acquista scarti. La visione della realtà sembra assai distorta, ma a noi milanisti poco importa. A noi importano i fatti e le parole le lasciamo a chi per anni ne ha dette tante, facendoci ritrovare poi a fine agosto con Kucka, Balotelli e Boateng. Fassone sta facendo e ha fatto un lavoro importante. Quale? Piazza pulita di tutto quello che era il vecchio Milan. Questo è l’unico modo per fare il bene della società. E infatti, puntualmente, è partita la macchina del fango. Il Milan in mano agli interisti? Quindi? Galliani era juventino ed ha fatto la storia del Milan, almeno nel primo ventennio. Se Fassone ha scelto Mirabelli è per un unico motivo: ha trovato la persona giusta per il mercato e per il bene del Milan.

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