Il nuovo attaccante rossonero André Silva è stato definito da molti il nuovo Cristiano Ronaldo ma in pochi sanno che il portoghese classe ’95 quando era più giovane e faceva ancora il centrocampista era soprannominato Deco, ex centrocampista di Porto, Barcellona e Chelsea. E proprio lui a La Gazzetta dello Sport ha parlato del neo numero 9 del Milan: “Quando era al Salgueiros André giocava da centrocampista, un po’ da numero 10, come facevo io. Hanno cominciato a chiamarlo come me e il soprannome funzionava. Quando l’ho frequentato un po’, negli ultimi anni, su questa cosa abbiamo scherzato molto”.
“Com’è oggi? È giovane – ha continuato – e ha futuro. Ha segnato con il Porto e con la Nazionale portoghese, si vede che è un giocatore importante. Al Porto ha giocato da prima o da seconda punta. Ha ottima facilità di movimento e qualità anche fuori dall’area. E’ un attaccante completo e al Milan può dimostrarlo. In Italia qualcuno dice che la tecnica è normale, non di più, ma sbaglia. Poi André lavora molto e può migliorare, come ha fatto negli ultimi anni. Al Milan sarà utile. Quanti gol segnerà alla sua prima stagione in Italia? Direi 10, almeno. Come primo anno non sarebbe male. Chiaro poi che in Italia è sempre difficile rispondere a questa domanda. Ah, un’altra cosa: André crea anche situazioni per gli altri. Non esistono solo i gol. Mi ricorda Fernando Torres. Ha la stessa capacità di essere attaccante d’area ma allo stesso tempo muoversi per il campo“.
Infine Deco ha parlato anche di Milan, in generale: “Il Milan per me è la squadra che incontravo negli anni da calciatore. Nella mia testa, quando ci penso, è il club che vince le Champions League con Maldini, Seedorf, Kakà, Shevchenko, tutti quei campioni. Era una generazione di grande qualità, per me e per la mia carriera quei giocatori sono stati un esempio. Il Milan di adesso? In Italia per ora c’è l’egemonia della Juventus. Vincono sempre loro. Il Milan però sta ricostruendo, ha esigenze alte e con André Silva può essere sulla buona strada”.