Una storia di svolta e di cambio di vita totale. E’ quella di Mauro Ardizzone che dalle pagine di ‘Tuttosport‘ racconta la sua decisione di mollare il Milan per andare ai
confini dell’impero, a Gibilterra: “Sono stato 12 anni al Milan, dal settore giovanile a direttore tecnico dell’Accademia internazionale: Egitto, Florida, Indonesia, Australia. Allenavo e formavo tecnici. Negli ultimi anni ho però visto tanta confusione. Mi sono stancato, non accetto compromessi“.
Da lì la scelta, quasi arrivata per caso: “In Indonesia ho conosciuto Michele Di Piedi, siamo diventati amici. Quando è andato a giocare a Gibilterra, alMons Calpe, mi ha chiamato. Stavo partendo per l’Arabia con il Milan, ai primi di marzo. Mancavano 8 partite, la situazione era allo sbando. Ho pagato dazio, poi si è creato un gruppo forte e alla penultima abbiamo fatto 2-2 con il Lincoln, che nei preliminari di Champions aveva battuto il Celtic. Gli abbiamo impedito di confermarsi campione dopo 14 titoli consecutivi: abbiamo fatto la storia“.
30mila abitanti ma una realtà calcistica formata da venti squadre tra Serie A e Serie B e l’assenza dello stress e delle pressioni, ormai diventate troppo dominanti: “ Gibilterra ci sono 10 squadre di A e 10 di B. La A gioca dal venerdì alla domenica, la B lunedì e martedì. Tutti al Victoria Stadium, evitando il problema delle trasferte lunghe, a pochi metri dalla pista dell’aeroporto: se sbagli un tiro. Non ho scelto Gibilterra per i soldi, ma per le coppe. Poi sei tranquillo, allo stadio non c’è quasi nessuno. E’ un posto incredibile, se pensi che sei in Europa. Sembra davvero di essere alla fine del mondo”.