Tanti milioni per il mercato, ma senza l’Europa i soldi non basteranno

Federica Barbi è laureata in Lettere Moderne e Giornalista Pubblicista dal 2012. Collabora con SpazioMilan.it quasi dalla sua nascita, esattamente dall’aprile del 2012. Segue il Milan dalla lontana Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ma quando può corre a rifugiarsi a San Siro, per seguire da vicino le vicende rossonere. Attualmente collabora anche con Vesuvio Live e Betclic. 

Come rivelato ieri dal giornalista ed esperto di finanza, Carlo Festa, entro la fine di maggio si terrà a Casa Milan un’assemblea dei soci che metterà a punto un altro step del progetto di Yonghong Li e dei suoi collaboratori: l’aumento dei capitali rossoneri, di circa 100 milioni di euro. Questo passaggio sarà utile e necessario per raccogliere il famoso tesoretto in vista del mercato estivo, in cui la nuova proprietà cinese promette scintille.

In questa fase negativa ma decisiva della stagione, in cui il Milan incespica ormai da più di un mese (fatta eccezione per il poker al Palermo), l’attenzione di media e tifosi è già proiettata al futuro prossimo, con la solita girandola di nomi sulla scia del “chi la spara più grossa”. Aubameyang, Morata, Fabregas e compagnia bella: perfetti per riempire i giornali, ma con speranze concrete ancora tiratissime.

Fassone e Mirabelli starebbero già visionando i sopradetti obiettivi e tastandone i margini di trattativa. I soldi, stavolta, non sembrano un problema insormontabile (anche se è ancora tutto da dimostrare), ma forse si sta sottovalutando la variabile Europa.

Premesso che la stagione rossonera, con un piazzamento inferiore al sesto posto, sarebbe nuovamente fallimentare, l’eventuale esclusione dalle coppe europee potrebbe diventare anche un serio ostacolo alle trattative di mercato.

Se già il mancato accesso alla Champions League limita, di fatto, la gamma di top player acquistabili, figurarsi la perdita di tutto il pacchetto europeo. Questo comporterebbe, per l’ennesima volta, il ripiego su obiettivi di mediocre valore, con conseguente impossibile salto di qualità della squadra.

Per questo motivo, quella che sta per finire non è un’annata di transizione ma uno svincolo decisivo anche per le prossime stagioni. E’ inutile girarci intorno, mancare nuovamente l’Europa sarebbe problematico per la programmazione delle strategie interne e di mercato.

Per cui, sotto con le ultime quattro. Sarà un mese di fuoco, cerchiamo di domare le fiamme e non di farci avvolgere.

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