Intervistato a Premium Sport, Massimo Oddo, ex giocatore del Milan, ha toccato una serie di tematiche legate al mondo rossonero e non solo.
Dieci anni fa la Champions ad Atene: “E’ una ricorrenza importante. Dieci anni sono tantissimi, a me sembra sia successo tutto ieri. Ricordo che ero molto teso, una finale coinvolge praticamente tutto il mondo e tutte le attenzioni del mondo sportivo erano rivolte a questa partita. La città da qualche giorno prima era praticamente spaccate in due, tra tifosi del Milan e quelli del Liverpool. Ho dei ricordi bellissimi di quel giorno, il tragitto dall’hotel allo stadio è stato un momento bellissimo: vedere i tifosi per strada incitarti è stata un’emozione forte. A livello generale ci sentivamo forti anche perché avevamo fatto un percorso importante in Champions, a partire dal trionfo in semifinale col Manchester. E poi per molti miei compagni era una rivincita dopo Istanbul: avevo una grande sensazione prima della partita”.
Il nuovo Milan: “Nessuno di noi consoce questo gruppo che ha preso il Milan e io non voglio dare sentenze prima di vedere le cose. Staremo vedere come si muoverà questa proprietà”.
Il ritorno dei rossoneri in Europa: “I festeggiamenti del Milan per il sesto posto? E’ sempre e comunque un obiettivo raggiunto, poi gli obiettivi si festeggiano in base alle aspettative iniziali. Questi anni sono stati complicati per il Milan e questo traguardo si può assolutamente festeggiare perché la squadra è tornata in Europa in un momento difficile. Credo che questa squadra abbia delle basi importanti che sono i giovani, dai quali si può certamente ripartire. Ovviamente quando si cambia società non è così automatico e semplice costruire una squadra competitiva. L’esempio è la Juventus, per tornare al top ci vorrà ancora un po’ di pazienza e poi servirà la competenza dei dirigenti”.
La situazione Donnarrumma: “Un consiglio per Donnarumma? E’ un’altra situazione in cui è difficile schierarsi. Posso mettermi sia nei panni della società che in quelli del giocatore. La società farà di tutto per tenerlo, dall’altra parte lui vorrà garanzie tecniche importanti. Al momento potrebbe andare in qualsiasi squadra al mondo e le sue perplessità da un certo punto di vista possono essere condivisibili. Però c’è il Milan che gli ha dato fiducia fin da piccolo, l’ha fatto esordire in Serie A e l’ha reso il giocatore che è oggi: Gigio valuterà anche queste cose”.
I rossoneri del 2007, allenatori grazie ad Ancelotti: “No, credo sia stata una casualità, come nel mio caso: volevo fare tutt’altro poi sono finito in panchina. Sicuramente poi hanno imparato molto da un ottimo maestro”.
Un pronostico per Juventus-Real: “Da italiano dico Juve perché sarebbe un bene per il nostro calcio. La Juve è una squadra più completa e ho buone sensazioni per la finale”.
Il suo futuro, sempre in panchina: “Me lo auguro, fino a questo momento non ci sono stati contatti. Io sono sereno e mi auguro di ripartire presto”.