Il calcio, come spesso accade, ci aveva dato subito un’altra opportunità: a due anni dal dramma di Istanbul, il Milan ritrova il Liverpool in finale di Champions e l’occasione per prendersi la rivincita per quanto accaduto all’Ataturk era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Del resto, evidenzia stamane La Gazzetta dello Sport, ricordando quella finale, erano tanti i conti aperti dopo il 2005: le accuse di festeggiamenti nello spogliatoio dopo il 3-0 del primo tempo, le critiche ad Ancelotti, le contestazioni alla squadra, la beffarda eliminazione in semifinale l’anno prima col gol regolare annullato a Sheva al Camp Nou.
La stessa marcia di avvicinamento alla finale era stata lunga e tortuosa: partita addirittura dai preliminari dopo il terremoto Calciopoli, durante il cammino c’era stata più di qualche difficoltà come negli ottavi contro il Celtic, domato solo ai supplementari con una magia di Kakà, o ai quarti contro il Bayern, che a San Siro impone il 2-2 prima di crollare all’Allianz Arena sotto i colpi di Inzaghi e Seedorf, o ancora in semifinale quando serve la partita perfetta al ritorno per ribaltare la sconfitta dell’andata contro lo United.
Ed è così che si arriva alla finale, il 23 maggio 2007, esattamente dieci anni fa: ad Atene Ancelotti preferisce, tra le critiche, l’acciaccato e “vecchietto” Inzaghi al giovane e in ascesa Gilardino, ma i fatti gli daranno ragione, eccome. Il Milan controlla un match oggettivamente non spumeggiante, andando in doppio vantaggio con la doppietta di SuperPippo e mantenendo i nervi saldi quando Kuyt accorcia le distanze nel finale. E’ l’apoteosi dei rossoneri sparsi in tutto il Mondo, il Milan conquista la sua settima Coppa dei Campioni. Stasera gran parte dei giocatori presenti quell’anno si ritroveranno in un ristorante milanese per festeggiare il decennale del grande trionfo in terra greca.
This post was last modified on 23 Maggio 2017 - 11:08