Il Milan non segna. E se segna, non lo fa con gli attaccanti. Se escludiamo infatti le partite contro Palermo ed Empoli, in cui sono andati a segno nella prima Bacca e nell’altra Lapadula, nelle ultime sette gare il Milan ha segnato davvero poco e lo ha fatto con i difensori o con i centrocampisti. Il problema però non riguarda solo gli ultimi incontri dei rossoneri, ma perdura da inizio stagione. Il numero 70 colombiano, quest’anno a rete solo in 13 occasioni delle quali 4 volte dal dischetto, pare in evidente calo di condizione ed è molto probabile che a fine stagione possa lasciare Milanello. E poi c’è Lapadula. L’ex Pescara, fino ad ora giustificato dallo scarso impiego, negli ultimi tre match ha avuto la chance di giocarsi le sue carte dall’inizio ma, ad eccezione del gol siglato contro l’Empoli, tra le altre cose di pregevole fattura, non ha impressionato e soprattutto non ha segnato.
L’attaccante torinese, senza voler essere troppo severi, nonostante la consueta determinazione e grinta, il supporto in fase di costruzione e, giusto menzionare, i gol sul finale contro Palermo e Crotone che lo hanno reso eroe di giornata per i tifosi milanisti, nelle ultime uscite sta confermando quella tesi che lo vorrebbe giocatore mediocre, più consono a realtà di bassa classifica se non addirittura di lega inferiore. Che questo sia o meno il giudizio corretto poco importa. E’ indubbio però che al Milan manchi un bomber che si rispetti, una punta da più di venti gol stagionali capace di togliere le castagne dal fuoco anche quando le cose, a livello di squadra, faticano a girare. Nell’anno in cui i terminali offensivi di Juventus, Roma, Napoli, Lazio e Inter si giocano la classifica cannonieri a suon di doppiette, superando come se nulla fosse la quota 20, il club rossonero non può permettersi di avere come suo rappresentante un attaccante da sole tredici marcature.
Il mercato della prossima estate probabilmente fornirà una soluzione. Ma a questo punto della stagione, a tre giornate dalla fine del campionato e con una qualificazione all’Europa League da acciuffare con le unghie e con i denti, e quindi anche con i gol, quali possono essere le alternative? Cambiare modulo, la prima. C’è chi suggerisce infatti, così come faceva l’ex presidente Berlusconi, di optare per quello a due punte, Bacca e Lapadula insieme dunque, con magari Suso a fungere da rifinitore dietro di loro. Un 4-3-1-2 di un ancelottiana memoria che a quanto pare però non va più di moda. Soluzione numero due: provare con un altro terminale offensivo in mezzo ai due esterni. Proprio dopo l’esperimento fatto nel secondo tempo allo Juventus Stadium, Vincenzo Montella aveva accennato di come Ocampos potesse rappresentare là davanti una valida alternativa ai due citati fino ad ora. Potenza fisica e resistenza, fanno dell’argentino, che sull’ala sinistra fino ad ora ha faticato ad esprimersi, il candidato perfetto a rilanciare l’attacco rossonero, mai come ora a secco.