Oltre al solito “rosso”, ora c’è anche il verde speranza. Domani alle 10.30, a Casa Milan, è fissata l’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio 2016 e la prima grande “novità” rispetto al passato sarà la presenza di Marco Fassone al posto di Adriano Galliani per completare questo importante passaggio ufficiale. Un passaggio quasi formale, essendo già circolate per filo e per segno tutte le cifre. Il club, lo scorso anno, ha fatto registrare una perdita di 74,9 milioni di euro: un dato forte, comunque in miglioramento (-91,3 nel 2014, -89,3 nel 2015) e spiegato scomponendo nei dettagli le varie voci collegate.
TUTTI I NUMERI • Il fatturato, per esempio, è cresciuto di 11,8 milioni grazie soprattutto ai maggiori incassi-gara portati da una diversa calendarizzazione delle partite di cartello e dalla finale di Coppa Italia; gli stipendi sono calati da 163,9 a 157 milioni, ma incidono per il 70% sui ricavi; passi in avanti sulla posizione finanziaria netta, da -188,5 a -178,4. Quindi le note più dolenti: i cinque milioni persi nelle sponsorizzazioni per il mancato rinnovo di alcuni contratti; l’aumento dei costi (2,1 milioni), il contenzioso con Fondazione Fiera per la questione “nuovo stadio” (5,5) e la buonuscita di Luiz Adriano (3,2). Numeri legati alla vecchia gestione e molto chiare alla nuova proprietà, operativa da un mese e pronta a rilanciare i rossoneri sotto ogni aspetto. L’estate in arrivo farà la differenza, soprattutto in base a quel sogno pericoloso, ma sempre carissimo ai tifosi: il calciomercato. Non c’è dubbio: non ci può essere un vero rilancio finanziario senza un grande rilancio sportivo: la rosa va profondamente rinforzata, quindi servirà una pioggia di soldi. Che sono lì da spendere, fidandosi delle parole e delle mosse iniziali della dirigenza: ora si aspettano i fatti, i colpi, i rinnovi (a partire da Donnarumma).
ESTATE VERITÀ • Le trattative in corso non mancano, manovrate dal ds Mirabelli: da Rodriguez a Kessié, fino a Belotti? In attesa di certezze, il Milan ha il dovere di lottare fino alla fine per l’Europa League. Che non è la Champions, da mettere nel mirino dalla prossima stagione, ma garantirebbe un passaggio intermedio preziosissimo (anche) a livello economico. Fassone, in questo senso, si è già recato a Nyon per le procedure del Voluntary Agreement con l’UEFA, un patto che prevede in breve tempo il rientro di una società nei parametri del Fair Play Finanziario a fronte di un progetto valido e coerente. Il Diavolo sta lavorando su un solido piano quinquennale (2017-2022), tra aumenti di capitale, investimenti programmati e la probabile quotazione in Borsa: tutto sulle spalle del cinese Yonghong Li. Sistemare i conti e rifondare la squadra per tornare a vincere: ecco l’obiettivo.
Fonte: Mi-Tomorrow