Honda day. La vittoria di ieri contro il Bologna può essere definita la giornata del giapponese, quella che tutti i suoi connazionali aspettavano da tempo. Un gol di pregevole fattura su calcio di punizione e un saluto al pubblico rossonero. Niente festeggiamenti, non è nel carattere dell’ex Cska, che brilla per timidezza e professionalità.
Arrivato con tutta la pressione da numero 10 che sarebbe dovuto diventare, la carriera rossonera di Honda è fatta di luci ed ombre, tanta fatica ma anche tante partite, sotto la guida di Inzaghi e Mihajlovic soprattutto. L’esordio nella sconfitta per 4.3 a Sassuolo, costata il posto a Massimiliano Allegri, l’addio, ben diverso, contro il Bologna. Ora Honda lascerà il Milan ma vuole rimanere in Europa e conquistarsi il mondiale con la sua Nazionale.