Periodo nervoso, di numeri e di nomi, quello che si sta vivendo in casa Milan, tra campo e mercato. Società al lavoro per gettare le basi di un nuovo Milan europeo, squadra al lavoro nel tentativo di riconquistarla l’Europa, seppur quella meno importante, che vale però l’obiettivo maggiore di una stagione tutto sommato positiva. Tuttavia gli ultimi risultati danno pochi sussulti positivi e incoraggianti in vista di uno sprint finale decisivo e tutto da vivere.
Da una parte Bacca e Lapadula, dall’altra i vari Aubameyang fino a Morata, passando per Benzema e chi altro. Mentre Fassone e Mirabelli sono alla ricerca, sugli spalti e sulla scrivania, di un profilo importante per l’attacco capace di innalzare il livello del reparto e dell’intera rosa, il duo rossonero vive un calo che pesa, e non poco, sulle sorti della squadra di Montella. Nelle ultime tre partite, tra Derby e Crotone passando per l’Empoli, sono i difensori ad essere andati a segno in tre reti su quattro segnate: Romagnoli e Zapata contro l’Inter, Paletta in Calabria e Lapadula contro i toscani. Gol, quello del 9, neanche decisivo vista la sconfitta.
Discorso di numeri che va ampliato fino alle prestazioni dei due centravanti che si contendono il posto partita dopo partita: Bacca che appare spesso fuori dal gioco, Lapadula apprezzabile per il tanto “lavoro sporco” che, concretamente, non porta un granchè. Potrebbero essere le voci di mercato a complicare la risalita dei due? Possibile, se andiamo ad analizzare le parole di Montella nella conferenza pre Crotone esternate in maniera trasparente e con tono deciso (comportamento, va sottolineato, insolito per il tecnico). Fatto sta che 19 realizzazioni su 51 gol fatti fin qui in campionato sono pochi, e poco decisivi, per due attaccanti dal valore di quasi 40 milioni.
Lo sanno i tifosi, lo sa la società: quattro partite per decidere e convincere. Poi sarà tempo di bilancio finale e complessivo: che fin qui non brilla. Tutt’altro.
This post was last modified on 1 Maggio 2017 - 15:50
