Ci ricordiamo tutti le lacrime versate in diretta televisiva dopo aver segnato il primo gol in Serie A con la maglia della sua squadra del cuore. Ci ricordiamo tutti del suo gol decisivo a San Siro contro la Juventus, come del resto ci ricordiamo tutti le parole, che sembravano una benedizione, pronunciate dall’ex Presidente Silvio Berlusconi: “Abbiamo fra i giovani un ragazzo straordinario, che si chiama Locatelli e che spero possa diventare un grande regista in futuro”. Centrocampista dal futuro roseo, Manuel Locatelli è un po’ un Pirlo ma anche un po’ un Montolivo, col quale si è intrecciata, inevitabilmente, la sua storia rossonera. Proprio con l’infortunio del capitano è arrivato il momento che Loca aspettava: chiavi in mano in cabina di regia. Ruolo importante e delicato per un giovane di soli 19 anni, ma Loca ha saputo districarsi bene in una situazione che avrebbe potuto tagliargli le gambe. Molto positiva la prima parte, fondamentale per il gioco di Montella. Meno positiva, invece, la seconda con difficoltà legate all’esperienza che l’hanno portato ad uscire un po’ dai radar del tecnico napoletano.
Piedi buoni abbinati ad un’ottima aggressività. Sa governare bene la palla, sia col destro, sia col sinistro. Si trova a suo agio nei momenti in cui gode di parecchia libertà, un po’ meno quando la pressione sale. Non è dotato di molta creatività, difficilmente, infatti, prova la verticalizzazione o il passaggio illuminante. Ma la dote nascosta del Loca è la sua grandissima fase difensiva. Ottimo senso della posizione e grandissima lettura dell’azione che gli permettono di arrivare prima dell’avversario sul pallone. Troppo spesso ci si è soffermati sulle dote tecniche del giocatore, tralasciando una delle sue qualità più grandi. Ricordiamo, però, che stiamo parlando di un classe ’98 che col passare del tempo può colmare le sue lacune e diventare un signor regista. Considerate le caratteristiche in relazione all’idea di gioco di Montella, il quale fa del possesso palla un credo, un Loca maturo può essere davvero utile al Milan.
La nuova dirigenza rossonera sta ragionando su quale possa essere la cosa giusta per la crescita di Manuel Locatelli: tenerlo in rossonero o mandarlo altrove, in prestito, a maturare? Il centrocampo del Milan sta subendo una rivoluzione. Il primo colpo, in attesa di ufficializzazione, è Franck Kessie, in arrivo dall’Atalanta. Sicuramente, per caratteristiche tecniche e tattiche, è un giocatore molto diverso da Locatelli. Kessie fa della forza fisica e delle spiccate doti di inserimento le sua qualità migliore, ricoprendo un ruolo da interno di centrocampo. Le indiscrezioni recenti vogliono un Milan fortissimo e vicinissimo a Lucas Biglia, il quale diventerebbe il perno centrale della mediana rossonera. Se dovesse andare in porto l’affare con la Lazio, nel ruolo di regista ci sarebbero ben 4 giocatori. Quindi fondamentale sarà capire le intenzioni della società riguardo al futuro del Principito Sosa. Manuel Locatelli, ad ogni modo, troverebbe poco spazio nel centrocampo che ha in mente Vincenzo Montella. Dal punto di vista individuale, Loca avrebbe bisogno di una stagione da protagonista, senza le pressioni di una grande squadra come il Milan, dove la libertà gli permetta di esprimersi senza essere governato dalla paura dell’errore. La società con Mister Montella dovrà valutare la cosa migliore per il futuro di Loca, senza cadere nell’errore di farselo sfuggire. Loca ha solo bisogno di crescere, ma quando lo farà il Milan avrà in casa un campione. Loca, Loca, Loca!