Il 23 maggio 1999, lo Scudetto conquistato dal Milan è stato il culmine di un Campionato che era iniziato con questa gerarchia dei portieri: 1° Jens Lehmann, 2° Sebastiano Rossi, 3° Christian Abbiati. Ma nella giornata del trionfo, era tutto cambiato, tutto diverso, tutto nuovo: 1° Christian Abbiati, 2° Sebastiano Rossi, 3° Giorgio Frezzolini. E tante tappe di quella stagione tricolore erano state sancite e scandite – oltre che da gol pesanti – proprio da grandi parate.
ABBIATI: PERUGIA COME ROMA
“Di quel pomeriggio di Perugia, caldo ed eccitante – ricorda Christian Abbiati – come nessun altro nella mia vita, ho il ricordo che giravo felice e leggero per il campo sventolando una bandiera dell’Italia. Dodici anni dopo, me ne sarei ricordato a Roma per lo Scudetto del 2011, stessa cosa e stessa bandiera. Eppure quella stagione 1998-99 dello Scudetto era iniziata in maniera strana per me. In allenamento, io facevo il vice-Bierhoff, ero il centravanti della squadra opposta ai titolari nelle partitelle di Milanello. Nessuno mi considerava come portiere a inizio stagione…”.
ABBIATI: IL SANGUE FREDDO DI BOLOGNA
“Il mio esordio da titolare avviene a Bologna, il 24 gennaio 1999, quattro mesi prima del trionfo di Perugia. Tutti ricordano quella partita per i complimenti che mi fanno alla fine Maldini e Costacurta, ma io so di aver sbagliato: avevo preso gol sul mio palo sulla punizione di Signori e mi sentivo in difetto. Però sono riuscito a reagire, dimostrando calma e sangue freddo. Vincemmo 3-2 e potevamo continuare a lottare. Lo abbiamo fatto fino a Perugia. Prima di quella partita c’era tensione, avvertivamo tutti un’atmosfera strana perché in rosa, eccezion fatta per i senatori, eravamo o giovani o giocatori che non avevano ancora vinto niente…”.
ABBIATI: 20 ANNI DOPO, ANCORA BUCCHI
“È incredibile quella parata che ha salvato il nostro 2-1, il nostro Scudetto. Pensavo di aver fatto una cosa normale, ma è con gli anni che ci si rende conto. I tifosi ancora oggi mi fermano per strada e mi parlano della parata su Bucchi. Ero molto teso quel pomeriggio, fin dal lancio di fumogeni dei tifosi del Perugia, ancora non certissimi di salvarsi, che fecero ritardare l’inizio della partita. Poi la grande gioia e la maglietta con la scritta Briciolina di pane dedicata a Stefania che all’epoca era ancora la mia fidanzata. Ma eravamo già in dolce attesa di Giulia, la nostra unica figlia, che poi nacque a gennaio. Per tutti questi motivi, lo Scudetto del ’99 è un pezzo della mia vita che mi tengo strettissimo”.
IL TABELLINO
PERUGIA-MILAN 1-2
PERUGIA: Mazzantini, Rivas, Campolo, Matrecano (37′ Ripa), Sogliano, Colonnello, Petrachi, Olive, Kaviedes (10’st Bucchi), Nakata, Rapaic. All.: Boskov.
MILAN: Abbiati, Sala, Costacurta, P. Maldini, Helveg, Ambrosini, Albertini, Guglielminpietro, Boban (33’st Leonardo), Bierhoff, Weah. All.: Zaccheroni.
Arbitro: Braschi.
Gol: 11′ Guglielminpietro (M), 31′ Bierhoff (M), 34′ rig. Nakata (P).
fonte: acmilan.com