La forte svalutazione dello Yuan, moneta nazionale cinese, aveva costretto il governo di Pechino ad imporre delle ristrettezze nell’espatrio di capitali all’estero, un blocco che ha causato il rallentamento nel passaggio di proprietà del Milan. Come riporta Tuttosport, ora la SAFE (State Administration of Foreign Exchange) ha comunicato che in virtù degli ottimi risultati ottenuti con il vincolo imposto, non vi è più il rischio di un’ulteriore svalutazione della moneta, per cui i capitali potranno tornare a viaggiare anche verso l’Europa.
Una notizia accolta con entusiasmo da Yonghong Li, che aveva fondato la fu Sino Europe Sports per riunire tutti gli investitori cinesi per acquistare il Milan, ma di fronte al blocco del governo era stato costretto a rifugiarsi nel prestito di Elliott. Ora potranno tornare in gioco Huarong, che aveva investito già 290 milioni e la China Development Bank, che da sola dovrebbe garantire il rimborso del prestito con Elliott, che dovrà essere restituito entro 18 mesi.