Uno degli elementi di spicco del Milan di Montella è senza dubbio Suso. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’asso spagnolo ha parlato così del suo momento e del suo, fin qui importante, campionato giocato: “Con Montella ci siamo trovati subito: mi piacciono il fatto che usi sempre la palla e i suoi principi di gioco. Spero che rimanga anche se non deciso io: è stata la persona più importante. Berlusconi, invece, non mi ha mai detto come vorrebbe farmi giocare, ma dopo il derby d’andata mi fece i complimenti”.
Post infortunio: “Ora sto bene. Sono rientrato dall’infortunio e non ho sentito stanchezza, anzi ho buone sensazioni. Sono a 7 gol, arrivassi a quota 10, magari tornerei a casa a piedi. Nuova promessa come nel derby di andata? Non lo direi più: se lo dico non succede, oppure rischio di doverlo fare davvero. Ma giuro che non ci penso. Preferisco fare assist”.
Favoriti nel derby: “Non penso ce ne siamo mai in partite del genere. Loro cominceranno al massimo per far vedere che vorranno vincere, arriveranno depressi dalla sconfitto e dal ritiro anticipato. Noi però concentriamoci sul nostro lavoro: l’errore da non ripetere è non abbassarsi troppo come all’andata dopo il 2-1, semmai ci ritrovassimo in vantaggio”.
Chi toglieresti all’Inter: “Icardi, facile, perché fa gol. E poi Banega che seguivo bene al Siviglia e che qui non sta ancora dando il massimo”.
Sul rapporto con Mihajlovic: “Con Sinisa non giocavo, all’inizio però ci parlammo e decidemmo che restassi al Milan, che non sarei andato via in prestito. Mi fece giocare trequartista contro l’Empoli alla seconda giornata, togliendomi dopo meno di un’ora. Poi il nulla, non mi fece nemmeno più scaldare. Non mi ha capito, non c’era comunicazione.
Sul Milan: “Qui sono felice, non so più quante volte l’ho detto. Vediamo cosa succederà in estate con la società”.
Sul closing: “Non so se sia meglio o peggio, magari cambia poco. Quando ero a Liverpool ho vissuto una situazione simile: la vendita della società e l’arrivo di tanti nuovi. Io ero giovane ma avevo già giocato tante partite: mi misero lo stesso in un angolo, con un solo anno di contratto. Volevo cambiare: arrivò il Milan, perfetto. Stavolta però non credo che comprino troppi giocatori, almeno non esterni mancini”.
Rinforzi per la squadra: “Basta poco per puntare la Champions, che vorrei tanto giocare. Basta cambiare poche cose, magari 4-5 giocatori per costruire una squadra più completa”.
Sulla Nazionale spagnola: “Si mi chiamano, corro. Magari sarei stato ne gruppo anche ultimamente se non mi fossi infortunato, ma nessuno può saperlo. Io faccio il massimo e sogno settembre quando si giocherà Spagna-Italia”.