Per molti, quasi tutti, è l’artefice di questa stagione rossonera e a gran voce è stata chiesta la sua conferma. Vincenzo Montella potrebbe raggiungere l’Europa e riuscire dove i suoi più recenti predecessori hanno fallito. Niente è ancora fatto, mancano sei finali ma a meno di un suicidio sportivo il Diavolo potrebbe tornare a giocare anche in settimana.
Non era però affatto scontato che l’aeroplanino sedesse sulla panchina milanista anche l’anno prossimo. La telenovela del closing aveva minato molte certezze, il rapporto infreddolito con Berlusconi sembrava un presagio dell’ennesimo cambio estivo se fosse saltata la cessione societaria e anche lo stesso mister nelle dichiarazioni aveva sì espresso il desiderio di rimanere ma affermando di non conoscere le intenzioni dei nuovi proprietari. Era in attesa, convinto di aver fatto un buon lavoro e sicuro di avere l’appoggio di staff e spogliatoio. Ma non poteva fare altro che attendere, non una grande situazione per un allenatore che ama proporre e fare calcio. Fassone però, nel giorno dell’insediamento ha spiazzato tutti, confermando a busta chiusa l’ex bomber della Roma. Il nuovo ad del Milan ha scacciato le voci di un possibile arrivo di altri mister, Mancini su tutti, dichiarando di voler programmare il futuro con Montella. Detto, fatto, perché nella serata di ieri è avvenuto il primo vertice del nuovo triumvirato rossonero. Un summit molto positivo, utilissimo per conoscersi, per indicare le esigenze tecniche per migliorare questa rosa. La nuova proprietà sta facendo in fretta per creare un rapporto, un aspetto che non era scontato. E blindare Montella è un bel segnale di continuità che non può che rendere felici i tifosi.
Il nero su bianco ha il sapore della formalità, un rinnovo ufficioso e solo da confermare. La macchina del Milan è partita in ritardo ma il motore sembra da pole position. Con il suo guidatore saldamente al comando.