Un cambio tra tutti ha destato molte perplessità tra i tifosi rossoneri e gli addetti ai lavori. Parliamo ovviamente dell’avvicendamento avvenuto al 58′ tra Gianluca Lapadula e Carlos Bacca. Un cambio che Montella effettua spesso e a cui ci ha abituati, ma che già altre volte ha portato polemiche e discussioni. Perché non provare a giocare con le due punte almeno a partita in corso ed in occasioni in cui c’è bisogno di segnare per recuperare il risultato? Questa è la domanda ovvia e scontata che si pongono in molti e, premesso che nessuno chiede di fare questo esperimento dal primo minuto, che ha ancora più valore se relazionata alla gara di ieri pomeriggio. Il Milan stava faticando a creare occasioni da rete e ribaltare il risultato contro l’ultima in classifica e le due punte potevano essere un modo per cercare di scardinare la non irresistibile difesa pescarese.
Montella ha giustificato questa sostituzione a fine gara, parlando di un Bacca stanco dopo i viaggi intercontinentali dovuti agli impegni con la sua Nazionale, ma il colombiano era sembrato meno in ombra rispetto ad altre gare ed era entrato attivamente nelle due migliori occasioni del Milan fino a quel momento (fondamentale in occasione del gol di Pasalic). La soluzione con due punte di ruolo sembrava quella migliore a maggior ragione se si pensa all’inconsistenza della prova offerta da Ocampos. I tifosi del Milan hanno potuto vedere all’opera Bacca e Lapadula insieme solo in pochissimi spezzoni di partite (nei minuti finali) e in uno di questi i due sono stati decisivi per la vittoria finale (assist di Lapadula e gol di Bacca contro il Cagliari). A volte l’integralismo tattico è un difetto e Montella dimostra tutta la sua mancanza di elasticità non rinunciando mai, nemmeno a partita in corso e nemmeno in occasioni particolari, al suo caro 4-3-3.
This post was last modified on 3 Aprile 2017 - 14:01