Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da qualche anno collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.
La sosta per le Nazionali è stata archiviata e fortunatamente per Vincenzo Montella nessuno dei tredici giocatori impegnati in giro per il Mondo è tornato a casa gravato da quegli infortuni che tutti gli allenatori temono e da cui il Milan è stato spesso colpito in questa stagione (a proposito, un sincero in bocca al lupo a Marko Pjaca). A fare eccezione il solo Gustavo Gomez, tornato dal Paraguay con qualche noia muscolare, comunque subito guarita, tanto che il centrale ex Lanus figura regolarmente nella lista dei convocati per la delicatissima sfida di quest’oggi contro il Pescara.
A proposito della sfida al Delfino, in queste due settimane Vincenzo Montella ha lavorato soprattutto sulla testa dei suoi giocatori, o quantomeno su quelli che sono rimasti a Milanello. Fondamentale è infatti non sottovalutare in alcun modo i prossimi impegni, che, se è vero sono sulla carta i più semplici, sono anche quelli in cui le figuracce sono dietro l’angolo, e quando spuntano fanno davvero scalpore. Il Milan, in poche parole, non deve assolutamente ripetere il madornale errore commesso quasi un anno esatto fa, quando gettò letteralmente alle ortiche il sesto posto (e quindi la qualificazione ai preliminari di Europa League) inanellando tre prestazioni orribili contro le ultime tre della classe. Parliamo delle giornate dalla 34esima alla 36esima, con i rossoneri allora allenati da Cristian Brocchi che si trovavano ad affrontare consecutivamente Carpi, Hellas Verona e Frosinone, le tre squadre che un paio di settimane dopo sarebbero retrocesse in Serie B. Un Milan che sulla carta avrebbe dovuto fare in scioltezza nove punti contro compagini già condannate, ma che invece raccolse la miseria di due soli punti, pareggiando in casa contro Carpi e Frosinone e perdendo a Verona.
Nelle prossime cinque, derby a parte, la truppa di Montella si troverà più o meno nella stessa situazione, affrontando le ultime quattro della classe, quelle che si giocheranno l’unico posto disponibile per la permanenza in A. Certamente questo è un altro Milan rispetto a quello derelitto del finale di stagione: l’Aeroplanino è riuscito a infondere coraggio e spirito battagliero ai suoi ragazzi, che ora sono un gruppo vero. Ma si sa, chi gioca con la forza della disperazione moltiplica le forze e sarà così già tra circa sette ore contro il sempre imprevedibile Pescara di Zeman.
Ma gli undici che scenderanno in campo all’Adriatico non dovranno farsi scrupoli: squadre come queste vanno sportivamente azzannate senza pietà perchè un campionato così livellato in alto nella corsa all’Europa non permette di lasciare nemmeno le briciole alle “piccole”. Per fare ciò, Montella si affiderà all’intoccabile 4-3-3: con la conferma della difesa titolare delle ultime settimane (Romagnoli torna a prendere il posto del pur positivo Zapata), i dubbi sono a centrocampo ed in attacco. Nei due ballottaggi della vigilia Sosa-Locatelli e Bacca-Lapadula, chi scrive preferisce i primi e forse lo farà anche Montella. La trasferta in riva all’Adriatico non dovrà essere una gita: bisogna ringraziare e tornare assolutamente a casa coi tre punti nel borsone.