La corrente ha ripreso a passare nelle corde rossonere. Qualcuno obietterà che il Palermo non è certo un avversario su cui ci si può basare per un’analisi di risultato, ma in realtà il Milan ha fatto quanto andava fatto e tanto basta. Un sonoro 4-0 che mette in chiaro le gerarchie in campo. L’undici di Montella mai sotto e mai in difficoltà, anche con qualche modifica all’assetto difensivo, in avanti il trio migliore possibile e in mezzo un Sosa che detta i tempi come non faceva dall’Estudiantes.
Se al tridente va l’applauso per aver concretizzato le occasioni create, l’elogio massimo va a Vincenzo Montella. Criticato a gennaio per una serie consecutiva di risultati negativi e nell’ultima giornata per non essere stato in grado di portare la squadra al successo a Pescara, è riuscito a tenere botta e far scendere in campo un gruppo incattivito e con la voglia di buttare la palla in rete. Non solo, facendo un passo indietro e analizzando la situazione con una prospettiva più ampia, il lavoro di Montella ha dato i suoi frutti: con 7 gare e 21 punti ancora da affrontare e conquistare, il Milan ha già i punti della passata stagione, ovvero 57, che lo esclusero dalle coppe europee.
La posizione, al momento, è la medesima, così come l’obiettivo rimane lo stesso, ma il diavolo ha energia da vendere e il rush finale sarà una battaglia. Il derby di sabato dirà molto sulle ambizioni della squadra: la stracittadina si batte soprattutto con la grinta e la determinazione. Sempre che Atalanta e Lazio non decidano di vincerle tutte…