Il Milan non sa più vincere. E nella volata Europa League incappa in un altro inaspettato e doloroso passo falso. Il Crotone da “ritmo Champions” (citazione quasi fedele di Montella) non fa bottino pieno come accaduto contro i cugini dell’Inter, ma blocca i rossoneri su un 1-1 che scontenta tutti: i calabresi, ancora in piena lotta per la salvezza, ma ovviamente anche Zapata e compagni, incapaci di mettere a segno una vittoria che avrebbe dato ossigeno e speranza a una classifica bisognosa di punti. La coppia di partite post derby, considerata una sorta di match ball per le coppe (Empoli a San Siro, Crotone allo Scida) è stata a dir poco nefasta: la miseria di un punto raccolto, due prestazioni lontane dalle attese, un senso di inadeguatezza che non può non destare perplessità. Il Milan è fermo, stagnante, 6^ solo grazie alle cadute e alle mancanze di chi insegue.
Insomma: il Milan è in crisi e non è facile capirne appieno i motivi. Anche se alcuni punti paiono chiari. Il primo, evidenza dei fatti, è che il Diavolo soffre tatticamente e agonisticamente le partite contro le piccole: in mancanza di singoli ispirati (gli spagnoli, in difficoltà, e Bonaventura) segnare diventa estremamente difficile. Non è un caso che nelle ultime gare le reti siano arrivate dai difensori. Il secondo: non è in dubbio la volontà di centrare l’Europa, ma la squadra di testa sembra avere un po’ mollato il colpo. Sarà stato l’arrivo ufficiale dei cinesi, le eccessive chiacchiere di mercato e di futuro, due impegni poco “stimolanti” contro Empoli e Crotone o che altro, ma la squadra sembra meno cattiva e concentrata delle settimane precedenti. E tra Pescara, Empoli e Crotone ha lasciato sul tavolo sette punti sanguinosi che, salvo miracoli, costeranno l’accesso diretto all’Europa. E ora toccherà sfidare Roma e Atalanta, in due gare dure ma non perse in partenza: basteranno due big match a riattaccare la spina al Milan?
This post was last modified on 30 Aprile 2017 - 20:42