Caro Milan, non ci siamo. L’Empoli esulta per uno scalpo prestigioso – espugnare San Siro, seppur “decaduto”, non capita tutti gli anni – e per una salvezza sempre più vicina, il Diavolo piange lacrime amare. Montella ha fallito un’occasione d’oro: allungare sull’Inter e mettere una prima seria ipoteca sul 6^ posto. Sarà banale, ma questo 1-2 in rimonta è un pessimo risultato. E non si salva nemmeno la qualità della prestazione: il Milan ha avuto le occasioni per pareggiarla (su tutte il rigore calciato male da Suso e la traversa di Ocampos), ma ha perso con merito. Perché troppo lento e tropo molle al cospetto di un Empoli organizzato e pratico, bravo a difendersi con intelligenza e colpire con efficacia la pessima difesa rossonera. E senza Donnarumma, tornato oggi fenomenale in almeno 2-3 interventi, il passivo si sarebbe potuto anche allargare. Dal pomeriggio di San Siro non si salva quasi nulla, se non appunto Gigio e (in parte) Lapadula.
“L’aria” attorno al match, d’altronde, non era delle migliori. Milan-Empoli è una di quelle partite che ogni tifoso – e ogni allenatore – vorrebbe evitare: preparata in una settimana carica di entusiasmo, tra chiacchiere di mercato e distrazioni societarie, contro un avversario senza pressioni e con il pronostico pienamente a favore. Il classico match con tutto da perdere e quasi nulla da guadagnare, che De Sciglio e compagni hanno fallito in pieno: il Milan ha mostrato sin dall’avvio poca intensità e mancanza di spunti, chiuso da un avversario messo bene in campo per non concedere spazi. Non averla sbloccata (anche in maniera “sporca”) e aver subìto al contrario la rete ospite ha spianato la strada al brutto pomeriggio del “Meazza”, favorito dal flop dei singoli – Suso è incappato nella tipica giornata “no” e Deulofeu è stato a larghi tratti irriconoscibile – e da una linea difensiva che, priva del leader Romagnoli, ha sbandato. Lapadula e i soci d’arrembaggio hanno provato a riprendere la partita, andandoci anche vicino, ma alla fine è arrivato il risultato più giusto.
Poteva essere uno dei sigilli decisivi per l’Europa, e invece il primo match ball della serie (Empoli e Crotone, prima dei big match contro Roma e Atalanta) è stato un fiasco: il rush finale di campionato non sarà in discesa e ce la si giocherà sino all’ultimo minuto per un posto nelle coppe. Nulla è perduto, ovviamente: il Milan si allontana dai “posti al sole”, ma mantiene invariato il distacco da chi insegue (l’Inter, due punti) e ha il destino nelle proprie mani. Ma la frenata contro l’Empoli fa riflettere e forse preoccupare. Punto primo: la difesa, senza Romagnoli, ha ballato. Bisognerà pregare perché il “13” si mantenga sano da qui a fine stagione. Punto secondo: la mediana Pasalic-Sosa-Mati, già in apnea col Pescara, ha faticato ancora. Urgono freschezza e grinta (c’è un Locatelli che scalpita). Punto tre: la fase offensiva, specie contro avversari chiusi, dipende troppo dai guizzi di Suso e Deulofeu. Se una partita storta capita a tutti, il timore è che gli spagnoli possano essere a corto d’ossigeno dopo una stagione dispendiosa. E il Milan non se lo può permettere.