Va completandosi l’organigramma societario. Giorno dopo giorno viene ufficializzato un tassello. L’ultimo cronologicamente è la figura di Fabio Guadagnini, che è stato nominato direttore della comunicazione, dopo una lunga carriera di successi in emittenti sportive, dagli esordi a Tele+, passando per SkySport e Fox Sports.
Mentre prende corpo la possibilità concreta che il nuovo corso rossonero, possa assomigliare alla gestione Glazer del Manchester United, sia in termini finanziari che sportivi.
Nel 2005 i Glazer, dopo una scalata di due anni, hanno acquistato il 97% del club, investendo circa 1,2 miliardi di euro. Una cifra monster che chiaramente ha costretto i nuovi proprietari a muoversi attraverso prestiti importanti, anche perché lo United nel 2004 aveva entrate per 250 milioni di euro l’anno.
Per poter rientrare presto, i Glazer hanno quotato alla borsa di New York la squadra, puntando poi tutto su sponsorizzazioni top e acquisti immediati per rilanciare anche tecnicamente i Red Devils.
Nel corso degli anni son arrivati ricavi freschi da Chevrolet (559 milioni in 7 anni), da Adidas (941 milioni in 10 anni) e dai diritti TV della Premier League, solo per citare i più significativi. Oggi il Manchester ha triplicato le sue entrate in poco più di una decade.
Non possiamo paragonare le cifre che hanno permesso allo United di tornare economicamente e sportivamente competitivo, con quelle con cui dovranno fare i conti a Casa Milan. L’investimento iniziale di per sé è differente, la visibilità mondiale del campionato di appartenenza anche. Certo il ‘rischia tutto’ dei Glazer, tra quotazione in borsa, acquisti di livello e sponsor, sembra proprio la linea guida che intende intraprendere il nuovo Milan. Ora che le caselle son quasi tutte piene, vedremo se sapremo imitare la risalita.
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