Missione compiuta. Il Milan non spreca l’occasione d’oro che gli riserva la giornata di campionato e torna in piena corsa per un posto Europa League. Ci rientra in bello stile, con una vittoria netta e spettacolare. A San Siro è un pomeriggio perfetto: il cielo limpido, il clima mite e il bel colpo d’occhio dei tanti tifosi rossoneri, ma soprattutto il 4-0 rifilato al Palermo. Un risultato rotondo, una prestazione convincente, risposte positive da tanti uomini in campo: Montella non può che essere soddisfatto dei 90′ dei suoi ragazzi. Ma anche degli inaspettati sviluppi di classifica. A Pescara si parlava di addio alle coppe, sette giorni dopo la situazione è capovolta: il Diavolo è 6^ e seduto sul treno per l’Europa.
Ma andiamo con ordine. Innanzitutto la partita: il Milan ha controllato il gioco dall’inizio alla fine con estrema tranquillità, dominando un avversario nettamente inferiore e psicologicamente a terra. La sblocca Suso in avvio con una punizione magistrale, raddoppia Pasalic su assist dello scatenato spagnolo, arrotonda Bacca con un bel colpo di testa in tuffo (notevole il cross di Calabria), la chiude Deulofeu con un bel destro a giro sul palo lontano, ciliegina sulla torta e definitivo 4-0. Pratico, concreto, determinato, il Diavolo ha mostrato la reazione e il carattere voluti dall’allenatore dopo lo stop dell’Adriatico, oltre a una qualità di gioco finalmente convincente dopo troppe partite in chiaroscuro.
Insomma: su Casa Milan, nella settimana del closing, sembra tornato il sereno. E anche moderato ottimismo, pur sapendo che la Serie A è lunga e che il derby di sabato può sparigliare ancora le carte. Ma oggi si può gioire. Perché il turno è stato sorprendentemente favorevole – l’Atalanta ha frenato col Sassuolo e l’Inter è caduta a Crotone, mentre la Lazio dovrà affrontare un osso duro come il Napoli – e perché Montolivo e compagni hanno rimesso i piedi davanti ai cugini, proprio nella settimana che porta a Inter-Milan. Un controsorpasso importante, che consentirebbe di “accettare” nel derby anche il pari (ma guai a far calcoli) e che alza il morale dalle parti di Milanello. Ma il derby, si sa, è un affare a parte. E l’entusiasmo rossonero, il 15 aprile, non conterà nulla.