L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha spiegato come Yonghong Li sia riuscito a trovare il denaro necessario per concludere l’operazione mirata all’acquisto del Milan. Al momento di effettuare il terzo versamento da 100 milioni di euro, il broker cinese si era trovato da solo, dal momento che i colossi che componevano la sua cordata si erano sfilati, a seguito della stretta sugli investimenti applicata dal governo cinese.
Ecco allora che, affinché l’operazione non rischiasse di saltare, è entrato in scena Marco Fassone, futuro amministratore delegato rossonero, che ha chiamato in causa l’avvocato Riccardo Agostinelli, specialista nello sport financing e già in passato incaricato di effettuare un’operazione di rifinanziamento del club di Via Aldo Rossi, chiedendogli di trovare un finanziamento tra i fondi di credito internazionali specializzati nel settore. La ricerca, malgrado le ristrette tempistiche, è poi andata a buon fine, tanto che il 18 marzo è stato firmato un term sheet, cioè un documento preparatorio del contratto, con il fondo Blue Sky, supportato da una lettera di interesse all’investimento del fondo Arena e del fondo Elliott.
Infine, due giorni dopo, a Londra, Han Li, braccio destro di Yonghong Li, e Marco Fassone hanno presentato a Elliott il piano economico-finanziario. Il tutto mentre l’avvocato Agostinelli ha illustrato la struttura legale dell’operazione e sulla scena, dal momento che il fondo Arena si è sfilato, è rimasto soltanto il fondo Elliott.
This post was last modified on 28 Marzo 2017 - 00:36