Storia rossonera: 21 marzo 1999 e quel rigore che nessuno voleva tirare…

Tifosi arrabbiati con i tedeschi in maglia rossonera, speranze Scudetto ormai quasi a zero. Era il grave momento del Milan in una soleggiata domenica di marzo. Una data che oggi diventa “maggiorenne”: 18 anni fa, Milan-Bari a San Siro, 21 marzo 1999. Era la giornata numero 9 del girone di ritorno, forse la giornata del destino per un 9 vero, un 9 autentico come Maurizio Ganz. Fatto sta che una gara che sembrava scontata in casa contro il Bari, si era trasformata in un incubo. Dopo il gol del vantaggio di Osmanovski nel primo tempo, il Milan aveva pareggiato con Bierhoff. A dieci minuti dalla fine, il risultato era però ancora sull’1-1, troppo poco per le ambizioni di inseguimento della Lazio capolista. Il Milan reduce dal pareggio nel derby e da 5 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta nelle prima 8 giornate di ritorno, doveva assolutamente vincere. Ma non solo non arriva il gol della vittoria, ma addirittura un errore di Christian Ziege aveva spianato ancora una volta la strada ad Osmanosvki per il gol barese del 2-1 a dieci minuti dalla fine. E adesso? Si guardavano terrei i tifosi sugli spalti e i giocatori in campo. Adesso entro io, risponde Maurizio Ganz.

EL SEGNA SEMPER LU: “UNA PARTITA INCREDIBILE”

Maurizio sostituisce Boban all’81’ minuto, a gol del Bari ancora caldo:

“Era un assalto il nostro, ci abbiamo provato e riprovato, io, George Weah e Oliver eravamo tutti e tre in campo. Fino a che, poco dopo il 90′, l’arbitro Pellegrino ci assegna un rigore per un fallo commesso su Oliver Bierhoff”.

È proprio quello l’attimo in cui la storia inizia a cambiare:

“Sì perché – racconta Ganz – solitamente il giocatore che subisce fallo, soprattutto se è uno dei rigoristi designati, va sulla palla e si presenta dal dischetto. Oliver invece quel giorno era stato un po’ beccato dai tifosi e abbiamo percepito subito che non se la sentiva. Tutti gli altri rigoristi non erano in campo, perché Demetrio Albertini era infortunato, io avevo sostituito Boban, mentre Leonardo era uscito ancora prima per far posto a Giunti”.

Quindi, cosa succede?

“Eh, succede che decide di prendersi la responsabilità Billy. Viene lui dalla difesa e prende la palla, un grande gesto, ma lui non era un rigorista. Quindi, mi scatta la molla dentro, ero a posto, stavo bene, gli ho detto Billy tiro io. Segno il 2-2, ma non solo. Un minuto dopo, faccio di testa il gol del 3-2 che mi viene annullato per un fuorigioco millimetrico. Ricordo che i tifosi ci fischiarono, non erano contenti per un pareggio in casa con il Bari. Sembrava un punto da niente, un punto stupido. Avremmo capito poi che si trattava di un punto fondamentale per lo Scudetto”.

COSA SUCCEDE DOPO “QUEL” MILAN-BARI

Al termine della partita pareggiata con il Bari, in casa Milan si temeva molto la partita successiva, in programma a Roma dopo la sosta per le Nazionali: sul campo della Lazio capolista, il 3 aprile 1999. Una partita della verità che finisce poi 0-0, con qualche recriminazione laziale ma con il Milan che regge l’urto della capolista e crea a sua volta le sue occasioni. Al rientro da Roma, solo vittorie, ben 7, i sette successi decisivi per la conquista del 16′ Scudetto rossonero, il tricolore 1998-99. Anche in questo caso, Ganz firma una rimonta, quella sul Parma a San Siro da 0-1 a 2-1. Ma il senno di poi è molto chiaro e non ammette equivoci: il vero spartiacque fra il Milan dello Scudetto e il Milan del secondo posto dietro la Lazio è quel rigore che nessuno voleva tirare. Senza quel gol segnato da Ganz e senza quel pareggio, non ci sarebbe stata la spinta per lo splendido finale di stagione milanista.

fonte: acmilan.com

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