SES-Fininvest, si studia un nuovo contratto. Tra rigide penali e quella possibilità di riavere indietro i soldi…

Milan-Chievo poteva essere la prima partita con i cinesi a capo del club rossonero ed invece è stata l’ennesima della ultra trentennale presidenza di Silvio Berlusconi, che questa mattina a Il Tempo ha confermato la proroga delle trattative coi cinesi di Sino-Europe Sports. Nonostante i dubbi paventati da più parti nel corso di questa lunga settimana, tra le parti vige un deciso ottimismo che tutto possa andare a buon fine in tempi relativamente brevi.

L’edizione odierna di Tuttosport evidenzia i dettagli che dovrebbero essere alla base dei nuovi accordi tra SES e Fininvest, dato che quello originario è scaduto a mezzanotte del tre marzo. Se la cordata cinese riuscirà entro il prossimo venerdì a versare i cento milioni necessari ad ottenere la proroga, oltre a presentare determinate garanzie e mostrare la tracciabilità dei propri conti, verrà fissata una nuova data per il closing, probabilmente il 31 marzo. Dallo scorso martedì gli studi legali delle due parti stanno studiando il nuovo accordo, che potrebbe essere una specie di nuovo preliminare in cui verranno inserite condizioni molto più rigide e probabilmente anche delle penali molto salate se il closing dovesse saltare.

Infine, il quotidiano torinese svela i retroscena legati al versamento della seconda caparra, quella di dicembre: quei cento milioni furono pagati perchè Yonghong Li non riuscì ad arrivare al closing a causa del blocco alle esportazioni di capitali imposti dal Governo di Pechino. Secondo alcuni, ciò potrebbe permettere a SES, in caso di interruzione definitiva delle trattative, di chiedere indietro quei soldi perchè il mancato closing sarebbe non imputabile ad una sua inadempienza ma a impedimenti oggettivi ed “esterni”. Insomma, ci sarebbe una battaglia legale che sarebbe opportuno evitare per il bene di tutti, Milan in primis.

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