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Dal Milan al Watford, Niang non incanta e il riscatto sembra lontano

Ad inizio stagione era considerato il vero valore aggiunto del nuovo Milan che si stava per formare. Lo stesso Vincenzo Montella, da poco insediato sulla panchina milanista, aveva parlato di lui, nella prima conferenza pre ritiro, come l’elemento che più lo incuriosiva dell’intera rosa che aveva a disposizione. Poi, la fiducia del Mister che lo ha sempre ritenuto un titolare inamovibile, tanto da spostare Giacomo Bonaventura sulla linea dei centrocampisti. La stagione di M’Baye Niang al Milan è cominciata così e fino ad ottobre e stata più che positiva. A novembre, però, sono arrivate le prime prestazioni in colore, le prime esclusioni, fino ad arrivare ai due rigori sbagliati consecutivamente contro Crotone e Roma. Da lì qualcosa si è rotta definitivamente, le panchine sono diventate regola ed è arrivata la cessione in prestito con diritto di riscatto al Watford di Walter Mazzarri.

Una nuova vita per il talento francese in un altro campionato, il più affascinante di tutti. L’ex tecnico di Napoli ed Inter gli ha dato fiducia fin da subito e lo ha fatto esordire già a fine gennaio quando, dopo essere arrivato a Londra appena il 27, è già sceso in campo il 31 nella vittoriosa trasferta in casa dell’Arsenal. Un inizio col botto, quindi, condito dal primo gol in Premier nella vittoria del sabato successivo in casa contro il Burnley. Gli squilli, però, per ora sono finiti qui e dopo sono arrivate altre tre partite in cui Niang non ha convinto e la squadra ho ottenuto un solo punto sui nove disponibili. La stagione è ancora lunga ed il numero ventuno della squadra londinese può ancora dire la sua per convincere i dirigenti del club britannico ad esercitare il diritto di riscatto.

Ed il Milan cosa spera? Sarà contento di intascare la cifra del suo riscatto o deve stare alla finestra per sperare in una mancata acquisizione e così farlo ritornare alla base? Montella non ha mai negato di volere bene a Niang e di sperare che prima o poi il ragazzo, che secondo tutti ha enormi potenzialità, possa esplodere nel panorama calcistico mondiale. Questa, però, sarebbe dovuta essere la stagione della definitiva consacrazione, dopo i progressi fatti con Mihajlovic fatti nella scorsa stagione. Invece il calciatore ha deluso e sembra avere degli evidenti limiti caratteriali più che tecnici. Montella è riuscito a tirare il meglio da ogni componente della rosa, ma con il francese ci è riuscito solo in parte. Sarà un caso? A Mazzarri l’ardua sentenza.

This post was last modified on 9 Marzo 2017 - 00:29

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redazione