Montella: “Voglio aprire un ciclo vincente al Milan. Lo sgambetto alla Juve si può fare. Su Berlusconi…”

Il vero valore aggiunto della rosa stagionale. Vincenzo Montella, in una lunga intervista ai colleghi de La Gazzetta dello Sport, racconta e si racconta, aprendosi a 360° sul mondo rossonero. Si parte con una visione sul futuro: “Mi piacerebbe aprire un ciclo vincente, l’importante è avere la possibilità di crescere insieme. Vorrei aiutare la squadra a migliorare e vincere ancora, tutto dipende dalla condivisione degli obiettivi e dal sapersi rinnovare. Non è questione di restare un anno, tre, cinque, dieci e nemmeno di cicli da aprire o chiudere. Tutta teoria: se c’è comunione d’intenti puoi ripartire dallo stesso posto. Alla Fiorentina avevo un contratto, io e la mia famiglia stavamo benissimo eppure sentii che era il momento di fermarsi”.

Detto dei desideri per il domani, i condottiero campano affronta così la tematica: “Rinnovo con i cinesi? Dipende dalla società, a ognuno il suo lavoro. La domanda non mi è ancora stata fatta. Nel caso, risponderei cercando di capire gli obiettivi, la valutazione che danno della rosa e quello che vogliono da me. Berlusconi? Credo sinceramente che il presidente mi stimi. E ho già detto che per avermi fatto allenare la squadra di cui sono tifoso lo ringrazierò sempre. Conosce il calcio, parlare con lui è piacevole: ascolto i suoi suggerimenti anche se a volte non collimano con i miei. Capita che per vincere si possa anche non avere il controllo totale: se ce l’hai e poi non finalizzi diventa un boomerang. Lui vorrebbe magari Suso seconda punta o De Sciglio centrale ma in generale abbiamo pensieri vicini. So stare al mio posto e non sono io che vado a cercare Berlusconi: mi rapporto quotidianamente con Galliani, che è un grande dirigente di cui nessun allenatore, e non può essere un caso, si è mai lamentato. Ultima chiamata? Prima mi chiamava più spesso, ora meno. Ma il mio rispetto è lo stesso, anche se nelle ultime settimane non ci siamo sentiti”.

Dopo aver guardato al futuro con ottimismo, è giusto concentrarsi sul campionato ancora in corso, in piena battaglia per le prossime posizioni europee: “Intorno al risultato gira molto, non tutto. Penso sia più giusta una valutazione complessiva che, esempio, possa prescindere dall’arrivo al sesto o settimo posto. Il mio giudizio è già positivo, sono contento della crescita e dell’atteggiamento della squadra. Arrivare anche un solo punto sopra l’Inter, che hanno fatto grandi investimenti, mi farebbe piacere. Ma non mi valuto in rapporto agli altri, solo rispetto a quanto faccio con la mia squadra. Mi auguro semmai che il derby riguardi presto zone più alte della classifica. Per l’Europa ci sono più competitor: anche l’Atalanta durerà fino alla fine. Champions? Recuperare posizioni lassù è difficile, ma l’ambizione bisogna sempre porsela. Magari se allo Stadium…”.

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