Se Gianluca Lapadula dovesse fare gol all’Adriatico di Pescara ha già detto che non esulterà come è solito fare dopo una realizzazione. Perché per lui resta lì un pezzo di cuore e da gentiluomo non vuole infrangerlo, ancora innamorato dei tifosi abruzzesi e di quella Pescara lo ha lanciato nel calcio dei grandi e che lo ha fatto ammirare al pubblico d’élite. Una promessa che non verrà infranta ma la paura di essere trafitti dal loro Lapagol ai delfini resta.
Nonostante Bacca parta favorito su Lapadula nella solita bagarre per una maglia da titolare, l’attaccante italo-peruviano potrebbe avere dalla sua il periodo di lavoro a Milanello durante la pausa delle nazionali che vede Bacca invece impegnato dall’altra parte del mondo, nel suo Sud-America. In più, pare che il Peluca abbia ancora qualche fastidio muscolare, il che farebbe pensare ad un riposo precauzionale. Lapadula scalpita e non vede l’ora di tornare in marcia al passo col gol, come col Chievo a San Siro e come l’ottimo periodo novembrino dove ha punito Palermo, Empoli e Crotone.
Chissà se nel momento in cui la palla toccherà la rete si ricorderà della promessa fatta al popolo biancazzurro: una corsa sfrenata come dopo la stupenda rovesciata al Cesena nella passata stagione di B o un silenzioso rispetto sporcato solo dal fatto di aver messo a referto un punto per gli avversari? Ogni volta è lo stesso dilemma, ma Lapdula è un gentiluomo e i gentiluomini parlano chiaro: “Non potrei mai esultare. L’Abruzzo mi ha dato molto: tra la Lega Pro a Teramo e la Serie B a Pescara, sono stati due anni stupendi”.