La parola chiave è tutela, tutela del Milan nella sua accezione più ampia, che comprenda innanzitutto i milioni di tifosi rossoneri sparsi per il Mondo. Proprio in questo senso si è mossa la futura proprietà, soprattutto dal momento in cui è salito prepotentemente sul palcoscenico il fondo americano Elliott, grazie al quale è stata sbloccata una situazione che sembrava ad un millimetro dal naufragare definitivamente. Il prestito di 303 milioni è ovviamente legato a delle garanzie che Yonghong Li ha dovuto prestare all’hedge fund di Paul Singer, tra cui, dal 14 aprile, ci sarà anche il Milan.
Questo fatto di dare praticamente il Milan in pegno aveva fatto storcere il naso a molti tifosi del Diavolo, ma ecco che entra in scena la tutela. Nel contratto di prestito stipulato tra Elliot e Rossoneri Sports Investment Lux (che ha preso il posto si Sino-Europe) c’è una dicitura molto chiara: il valore del Milan, inteso nella sua totalità non dovrà subire nemmeno il più piccolo decremento. Inutile dire, come ricorda stamattina La Gazzetta dello Sport, che il grosso del valore del Milan è dato dal suo parco giocatori.
Chiaro, dunque, l’avviso a Yonghong Li: il valore della rosa a disposizione ora di Vincenzo Montella potrà (e dovrà) certamente aumentare, ma mai diminuire. Al momento il valore complessivo dei giocatori del Milan si attesta sui 220 milioni e quindi se qualcuno partirà dovrà arrivare qualcun altro di almeno pari valore. Questo non significa che i top players rossoneri (Donnarumma o Suso) sono al riparto dalle sirene dei top club europei, ma la certezza per i tifosi rossoneri è che in casi di loro partenza arriveranno giocatori altrettanto forti.
This post was last modified on 31 Marzo 2017 - 10:29