Daniele Castagna è nello staff di SpazioMilan.it da aprile 2016, coordinatore di redazione ed inviato. Quotidianamente vicino alla squadra, presenza fissa a Milanello, San Siro e Casa Milan. È ospite di Milan TV, Top Calcio 24 e Calcissimo TV.
Se è vero che ormai l’inglese sta rimpiazzando il nostro romantico idioma nell’uso comune, da ieri sera è cambiata la parola del giorno. Non più closing ma Europa League. Sì perché ora il Diavolo può accarezzare concretamente un sogno europeo che, solo qualche settimana fa, pareva essere scivolato dalle mani in maniera inesorabile. Il campionato è ancora lungo e tutto può succedere, ma porre una lente d’ingrandimento sul lavoro di mister Montella, mi pare, quantomeno doveroso. Non so quanti tecnici, in questa paradossale vicenda senza fine del passaggio societario, siano in grado di navigare praticamente a vista ma senza arenarsi. Con assenza di vento nelle vele ma comunque in moto costante. Pochi o nessuno. Vincenzo ci sta riuscendo.
Nella stagione più tribolata degli ultimi trent’anni, con un budget pari a zero ed un rosa di livello inferiore alle corazzate precedenti, l’Aeroplanino si è riscoperto pilota, capace di alzare in volo un mezzo con ali improvvisate, ma funzionanti. Ogni conferenza stampa, ormai, il rituale è scritto: domanda sul closing, nessuna risposta; seconda domanda sul closing, muro; terza domanda sul closing, sorriso sarcastico e risposta già sentita. Sul terreno scivoloso, su di un campo completamente ghiacciato come può essere questa tematica, il mister non ci vuole giocare, ed a priori passa oltre. Le energie sono talmente cruciali che non può esistere il lusso di scialacquarle pensando alla cessione societaria. Ed è proprio qui che nasce la grande forza di questo Diavolo. Un gruppo compatto, coeso, di cuore, cementificato alla base dalle prestazioni di Donnarumma e dalla grande capacità di reparto di saper soffrire. Una tenacia che esalta attori non protagonisti come Vangioni, autentica sorpresa in emergenza, e Sosa, riscoperto dopo un appannamento iniziale. Ma c’è di più.
Nessuno di questo spogliatoio, ora, mollerà un centimetro. Come nei più classici dei casi, quando imperversa la tempesta, ci si unisce facendo fronte alle avversità. Allo stesso modo a Milanello i ragazzi si sono conosciuti, scoperti, apprezzati e compattati. Lo spirito di sacrificio dei leader carismatici, Poli in campo nonostante un infortunio ed Abate punta con un serio problema all’occhio, ha indicato la via. Ora sognare il rientro in Europa, anche se quella di secondo piano, non è più impossibile. E lo dimostrano i risultati. Dopo la crisi di inizio anno, la “sbornia” post Doha, il Diavolo ha nuovamente affilato le punte del forcone, infilzando tre vittorie consecutive con avversarie di livello quali Fiorentina, Sassuolo e Chievo. 9 punti che rilanciano i rossoneri mentre, davanti, il resto dei contendenti gioca a togliersi punti, facilitando il lavoro ai Montella’s. Con il successo sui clivensi, il Milan ha addirittura superato l’Inter in classifica, compagine data partente verso posizioni di assoluto vertice solo qualche giornata fa. Ed ora? Adesso arriva il clou della stagione. A partire da venerdì, dall’inespugnabile fortezza dello Stadium, il club di via Aldo Rossi inizierà un giro dell’Italia calcistica da non poter sbagliare, senza perdersi nella provincia del Bel Paese. Dopo la Juventus, ci sarà il Genoa tra le mura amiche e con un 3-0 da rivendicare, il Pescara in terre abruzzesi, il Palermo a Milano e poi il derby. Due sfide da sogno e tre gare da non fallire, per nessun motivo al mondo. Ora il Diavolo ci crede, ci crede davvero. Da closing a Europa League, c’è una nuova parola sulla bocca di tutti.
This post was last modified on 5 Marzo 2017 - 09:34