Vangioni gioca e convince: adesso merita la riconferma

Una partita assurda sotto tutti i punti di vista, una partita che ogni milanista ricorderà a lungo e che si può di certo catalogare tra quelle con addosso l’etichetta “impresa”. Il Milan riprende la sua marcia verso l’Europa League, ritrovando un successo fondamentale che mancava da circa un mese. E lo fa nel modo più insperato e rocambolesco possibile. Sono tanti i simboli di quest’incredibile partita. Da Deulofeu a Pasalic, da Donnarumma a Poli, fino ad arrivare a quelli negativi come Kucka, Paletta e Bacca. Tra quelli che non dimenticheranno mai la gara di Bologna, però, c’è senza ombra di dubbio Lionel Vangioni che, proprio ieri sera, ha fatto il suo esordio dal primo minuto in Serie A e ha dimostrato di poterci stare tranquillamente.

Una caso strano quello del quasi trentenne terzino argentino. Prima di gennaio non aveva mai collezionato nemmeno un minuto nel nostro campionato, poi la possibilità di cambiare aria nella sessione di mercato invernale, le presenze contro Torino e Udinese e la panchina contro la Sampdoria, partita nella quale Montella gli aveva preferito addirittura Alessio Romagnoli da titolare sulla corsia sinistra della difesa. Ieri sera, invece, il tecnico rossonero cambia idea e decide di schierare un terzino mancino naturale in quella posizione e finalmente tocca a lui. Vangioni entra in campo senza paura e fa il suo. Qualche bel cross, contrasti decisi e senza paura, tanta spinta su quella corsia e una personalità che nessun tifoso rossonero pensava che l’argentino potesse avere.

Certo, nessuno ora pensa che sia un fenomeno, ma la prestazione sfoggiata al “Dall’Ara” da Vangioni, fa capire che quest’esterno argentino in questo Milan ci può stare e fare la sua parte. Anche l’encomiabile sforzo finale, dove con i crampi ha stretto i denti è rimasto in campo ed ha continuato a lottare come un leone, merita una lode. Ora, Montella deve riconoscere al ragazzo una riconferma, per la partita contro la Lazio, ma in generale per tutto questo mese, almeno fino al ritorno dai rispettivi infortuni di Antonelli e De Sciglio. Una scelta un po’ forzata, visto che anche Romagnoli e Calabria soffrono di alcuni problemi fisici, ma una scelta che non sembra più così avventata.

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