Carlos, Carlos, così diventa difficile difenderti. La prestazione del colombiano contro la Fiorentina a San Siro ha dimostrato ancora una volta quanto il periodo sia quello più nero. Se a livello di spogliatoio la situazione non è cattiva, vedi la cena offerta, a livello di campo mancano soluzioni adatte al suo gioco. Possiamo di buon grado dire che il problema Bacca non è di tipo psicologico, bensì di tipo tattico, come già ampiamente spiegato anche da Spaziomilan.it.
Per Montella non è facile. Ha un attaccante da 70 gol in tre anni che improvvisamente si spegne e in questa stagione segna 9 gol di cui 3 su rigore e ben 6 nelle prime 7 giornate di campionato. Da lì in poi la caduta nel vuoto. Il tecnico campano non prova altre soluzioni al di là del suo 4-3-3 anche perché con un Suso così e il Deulofeu arrivato a gennaio lasciano poco spazio a ripensamenti tattici. In realtà dalla sfida di Supercoppa con la Juventus qualcosa si è provato a cambiare: Suso, in particolare, sempre più spesso ha abbandonato la sua giocata principale (rientrare per calciare col sinistro), per provare il dribbling verso il fondo con cross di destro. Evidentemente, però, il colpo sui cross non sono il forte di Bacca che, come ha mostrato a Siviglia e nei primi anni di Milan, ha nell’attacco della profondità la sua arma vincente data la sua rapidità.
E allora ecco che la soluzione si presenta quando meno te lo aspetti: Josè Sosa. Il principito nelle ultime due gare ha dispensato palloni preziosi dal centro del campo, allargando il gioco e cercando in profondità gli esterni con estrema precisione: e se Sosa piuttosto che giocare palla larga provi qualche laser pass verticale per lo scatto di Bacca? L’idea c’è, i piedi sembra anche, manca solo l’attuarla. Il che porterebbe beneficio non a uno ma a due giocatori, e più in generale a tutto il Milan.