Alla vigilia di Milan-Fiorentina, Riccardo Saponara ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:
Sul suo passato al Milan: “Ero inesperto. Forse immaturo. E il Milan non viveva un momento facile. Ho visto tre allenatori: Allegri, Seedorf e Inzaghi. Non era facile puntare su di me”
Sul ricordo più bello: “Sicuramente un derby da titolare. Una piacevole sorpresa di Allegri. Andai bene ma perdemmo 1-0”
Sull’infortunio: “Si è trasformato in un bellissimo ricordo perchè nel periodo di rieducazione a Forlì ho incontrato Giulia. La donna della mia vita”
Su Sarri: “Primo giorno di ritiro, l’Empoli in B, Sarri mi chiama e mi dice: ‘Tu non ti rendi conto di essere un grande calciatore”‘. Io mi volto indietro pensando che parlasse a un mio compagno. E’ stato molto importante nella mia crescita”
Sul ruolo: “Il trequartista è il mio ruolo. Sono cresciuto da tifoso del Milan, con il mito di Kakà”
Sul miglior interprete di questo ruolo: “Dico Ozil”
Ancora sul suo passato: “Per cinque hanno ho avuto un motivatore. Poi, dopo il Milan ho capito che non dovevo diventare un robot, ma dovevo pensare a dar sfogo al mio istinto. Fantasia e allegria sono un binomio vincente”
Su Giampaolo: “Un uomo formidabile. Sembra un mite ma ha una personalità forte. Mi ha dato tanto come persona e continuo a sentirlo”
Su Sousa: “Mi stimola e mi aiuta. Ho ancora bisogno di tempo per inserirmi ma sono sulla buona strada. La Fiorentina può arrivare in Europa”
Sulla sfida contro il Milan: “Non è quello dell’andata. Lo dobbiamo temere ma dobbiamo sapere che possiamo vincere a San Siro”.
Sui milanisti da tener d’occhio: “Avrei detto Bonaventura se non fosse per l’infortunio. Mi piace anche Suso”