È un Milan “cattivo” e plurirecidivo. E l’andazzo non accenna a fermarsi. Anzi, ormai fanno notizia le gare in cui si chiude in 11, ricordando che i rossoneri hanno perso cinque uomini per strada nelle ultime sei gare fra campionato e Coppa. Troppa foga? Nervosismo ingiustificato? Di sicuro questo dato crea parecchie ripercussioni sulla formazione da mandare in campo, perché le squalifiche vanno a sommarsi ai diversi infortuni. Il prossimo impegno con la Lazio sarà emblematico: la difesa non avrà nessun difensore di ruolo – né centrale né esterno – in panchina, una voragine.
Da luglio 2013, nessuna squadra s’è beccata più espulsioni del Diavolo. Ben 31. E Paletta è il giocatore che ha collezionato più rossi, nella stagione in corso, nei principali campionati d’Europa: 3 in 23 giornate. L’argentino sembra attraversato da due anime che a volte si scontrano e mandano tutto in cortocircuito, un po’ dottor Jekyll e Mister Hyde quando in determinate circostanze smarrisce la maturità che ne contraddistingue la grande maggioranza degli interventi. Un lottatore, sì, però cresciuto molto sotto l’aspetto tattico e tecnico: Gabriel lungo i mesi ha sbrogliato un’infinità di situazioni pericolose, portando di fatto dei punti alla classifica. In poco tempo è diventato una certezza, insostituibile, di quelli per cui a una certa l’eccezionale diventa normale. Galliani lo adora, i tifosi pure riconoscendosi nel suo spirito da guerriero. Troppo, in qualche caso.
Resta inspiegabile, ammette La Gazzetta dello Sport, l’entrata da codice penale su Rigoni a Marassi. Oppure perché andare a cercarsi un giallo in avvio per il gusto di litigare con Mbaye? Una sciocchezza senza la quale l’intervento su Dzemaili sarebbe stato indolore. Ogni tanto manca l’autocontrollo e il discorso vale anche per Kucka, colpevole di un fallo eccessivo su Nagy sapendo di essere già ammonito. Mancherà al’Olimpico, assenza grave. È la sua seconda espulsione, insieme fanno cinque, alle quali si aggiungono Niang, Romagnoli, Locatelli e Sosa. Nessun reparto escluso. Proprio insieme al Bologna, il Milan è la più “cattiva” della Serie A. Ci vuole calma.