Per fortuna che gennaio è finito. No, non stiamo delirando e non siamo neanche diventati degli apprendisti lettori dell’oroscopo. Semplicemente abbiamo analizzato il mese nero del Milan che troppo spesso corrisponde anche al mese più brutto per Montella.
I numeri non mentono e se diamo una sbirciata ai dati dell’aeroplanino da quando allenava il Catania, nella stagione 2011-2012, scopriamo che il primo mese dell’anno è stato quasi sempre portatore di pochissimi punti. La media punti sotto l’Etna è stata di 0,5. Poi il triennio alla Fiorentina, dal 2012 al 2015, la media del tecnico a gennaio è stata altalenante: 0,25 il primo anno, 2 il secondo e 1,26 nel terzo. Alla Sampdoria nella passata stagione il copione non è cambiato ed la media è tornata a scendere fino allo 0,6. Al Milan, dopo i bagordi di Doha, ha battuto solo il Cagliari, ha pareggiato con il Torino, perdendo poi contro Napoli e Udinese. La media risulta di 1 ma se ci si mette dentro anche la batosta in Coppa Italia ecco che precipita ancora di più. Nulla è perduto, la conquista dell’Europa League è ancora possibile e alla portata di questa squadra, anche senza il suo faro tecnico Bonaventura.
La speranza sta proprio nella tranquillità dell’allenatore campano che non trascende mai nell’euforia nei momenti positivi e non si deprime quando i risultati non arrivano. E un alleato importante per Montella arriva ancora una volta dalle statistiche. Febbraio infatti per lui storicamente è un mese sorridente. Negli stessi anni presi in esame per gennaio, la media punti è salita vertiginosamente: 2,55 a Catania, 1,5, 1 e 2,33 nei tre anni a Firenze e 1 a Genova dove però i valori tecnici erano di molto inferiori a quelli attuali del Diavolo. Ironia della sorte, domenica a San Siro arriverà proprio la Samp, nella prima gara di febbraio. E proprio contro i suoi ex giocatori Montella dovrà riprendere la corsa europea: gennaio è terminato, la primavera a Milano potrebbe arrivare un pochino in anticipo.