Chissà se il Milan è più vicino alla Cina o all’Europa. Da un CdA all’altro (campo Dall’Ara), che premia oltre ogni merito tecnico e anche ogni logica i rossoneri, rimettendoli in corsa per un posto nelle coppe. La vittoria di Bologna, dopo un mese di pareggi e sconfitte (3), potrebbe essere quella della svolta solo se verrà considerata per ciò che rappresenta davvero: inno al coraggio, abnegazione e spirito di gruppo, ma nulla più. Rimasto in dieci al 36’ e in nove al 14’ della ripresa, il Milan si è compattato attorno al solito, grande Donnarumma. Il gol di Pasalic, quindi, confezionato dalla splendida giocata di Deulofeu, è stato l’insperato riconoscimento del Dio pallone all’atteggiamento mostrato in un momento di enorme difficoltà che poteva compromettere l’Europa.
L’inferiorità numerica è stata generata da sciocchezze individuali di Paletta e Kucka, incredibilmente ingenui, ma anche da gravi errori tattici che hanno favorito le ripartenze del Bologna. Ottimo l’approccio della squadra di Montella, subito pericolosa con Deulofeu, destro in corsa in area piccola parato da Da Costa, e Pasalic, sprecone sulla respinta che spedisce in curva. Sei angoli in meno di 10’, poi però i rossoblu hanno iniziato a far male riuscendo a conquistare campo ed attaccare. Il primo rosso ha costretto l’allenatore a scalare Locatelli in difesa, insieme a Zapata (problema muscolare per Romagnoli) e in attesa di Gomez: da lì la gara è uscita dagli schemi ed è fino a quel periodo, scrive La Gazzetta dello Sport, che Vincenzo dovrebbe preoccuparsi della scadente prestazione. Il regista Manuel vive un momento di comprensibile appannamento, gli manca ancora la personalità giusta per fare la differenza lì in mezzo e avrebbe bisogno di crescere con calma, appoggiandosi a giocatori di affidamento. Invece ieri faticava a organizzare la manovra, limitandosi a passaggi corti e prevedibili; non a caso era Paletta quello che provava a lanciare gli attaccanti. Bacca ha fatto lo spettatore, quasi uno in meno: allora l’idea di schierare Deulo falso nove non sarebbe così malvagia, insieme a Suso (non in formissima) e Ocampos.
Prestazione totale dello spagnolo, velocissimo e preciso: una traversa direttamente su corner e due assist al bacio per il balbettante Pasalic, il secondo è quello buono, quello del gol decisivo. Tre punti fondamentali per il Milan, con la consapevolezza di avere un gruppo solido e che non si arrende mai. Il carattere è quello giusto, il gioco meno.
Foto in evidenza fornita da acmilan.com
This post was last modified on 9 Febbraio 2017 - 14:29