Male con la Lazio, ma diamo tempo al talento

Male la prima, ma non finisce qui. Potrebbe essere una frase scontata e risentita centinaia di volte, ma è ciò che calza a penello alla situazione di Lucas Ocampos. L’esterno offensivo attualmente in prestito al Milan ha steccato alla prima da titolare: il match con la Lazio non è partito sotto i migliori auspici dopo l’infrasettimanale di Bologna, ma la prova dell’argentino è stata ampiamente negativa.

Milano non è Genova, e il Milan non è il Genoa. Altra banalità. Però nei minuti in campo di Ocampos si vede tutta la differenza di essere un buon giocatore in un contesto che ha pazienza e se crede in te ti aspetta, e uno, invece, più abituato a vincere sin da subito e che pretende i campioni, che al primo match già storce il naso. Analizzando la partita dell’attaccante si nota come le scelte sbagliate lo abbiano portato a gestire poco e male la palla; tuttavia le abilità di tecnica individuale rimangono indiscutibili: un talento capace di puntare l’uomo, saltarlo con facilità e destreggiarsi in ogni situazione.

Inserirsi in una squadra rodata, poi, non è facile per nessuno. Col tempo Montella, valorizzatore di esterni d’attacco, saprà gestire anche Ocampos. Intano Suso e Deulofeu partono come titolarissimi, e lasciano un duello tattico tutto sudamericano: Bacca per il 4-3-3 con la punta centrale, oppure Ocampos per il 4-3-3 con Deulofeu come falso nove. Gli esperimenti di Montella proseguono, intanto a tirare avanti la carretta è lo spirito di questo Milan che non si arrende e al quale Ocampos farà meglio ad abituarcisi subito.

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