Vai in Nazionale senza passare dal Milan. No, non è un cartoncino degli Imprevisti presente nella versione calcistica del “Monopoli“, ma la strana traiettoria di Gianluca Lapadula. Dopo le chiamate in Azzurro negli stage precedenti, avvenute a furor di popolo, Lapa si ritrova nuovamente tra gli eletti di Ventura, ma senza averne necessariamente guadagnato sul campo la chiamata. Il ragazzo indossa la maglia tricolore in un gruppo di giovani assetati e dal futuro roseo, ma nel Milan ha fatto perdere le proprie tracce. Lo strano caso di Lapagol, tanto azzurro ma poco rossonero.
Non parliamo di una convocazione cruciale, non si tratta ne di Europei né tantomeno di Mondiali, ma la presenza dell’ex Pescara lascia comunque qualche dubbio. Indiscutibili l’impegno e la voglia del ragazzo, doti innate, ma il minutaggio del club non motiva la chiamata di Ventura: dall’ultima partita giocata da titolare in campionato (17/12/2016 vs Atalanta), Gianluca ha raccolto solo 181′ in campo sui 900′ a disposizione tra Serie A e Tim Cup. Numeri che evincono un crollo nelle gerarchie, sprofondando nelle sabbie mobili del reparto. Guardando in faccia la realtà, senza nascondersi dietro un dito, Gianluca nel Milan è sparito. Riserva, ma non sesto uomo del basket, bensì dallo scarso impiego. Il momento di Bacca, poi, è il manifesto di come qualcosa non stia girando per la punta italiana: Carlos è in difficoltà, ed è sotto gli occhi di tutti, ma nonostante l’appannamento non viene scalzato dal nativo di Torino. Anzi.
Contro la Lazio, il colombiano viene punito per atteggiamenti sbagliati mediatici e di gruppo, Montella sceglie il “falso nueve” nonostante la presenza e la disponibilità del vero nueve. Un paradosso, l’esemplificazione massima del momento di Lapadula. In calo fisico e di lucidità mentale, il ragazzo sta pagando la mancata esplosione dopo il momento d’oro, a cavallo tra fine novembre ed inizio dicembre. La doppietta contro l’Empoli ed il gol da 3 punti contro il Crotone lasciavano presagire un bomber in rampa di lancio, ma dal 4 dicembre “Sir William” ha smarrito la via della rete. Sbagliandone di clamorosi. La marcatura divorata, a porta vuota, con Joe Hart già steso in Tim Cup, il palo colpito alla Dacia Arena sotto misura, l’enorme occasione del pari sciupata nel finale nel tu per tu con Viviano: il predatore ammirato nelle settimane precedenti ha perso la bussola. In un rumoroso silenzio, Gianluca è finito in secondo piano, in un 2017 avaro di soddisfazioni in questo avvio. La Nazionale lo chiama comunque, bene per lui e per il Milan, che sia un punto dal quale resettare e ripartire?